
La reputazione offesa ad un mafioso, giornalista a giudizio…
Rino Giacalone sotto processo per avere applicato l’assunto di Peppino Impastato a proposito di mafia e di pezzi di merda

Le parole di Tina, contro la retorica antimafia
La vedova dell’agente Montinaro, capo scorta di Falcone, scuotono e indignano, ma non sembrano infondate

Don Mariano Agate è arrivato al capolinea
Una storia lunga, piena di sangue, di morti ammazzati, di tritolo che lui faceva partire dalla sua azienda e mandava in giro per l’Italia.

Antonio Manganelli e un rapporto del 28 marzo 1985
Nel 1986 Antonino Calderone, boss sconfitto della mafia catanese, decise di saltare il fosso, si trovò di fronte proprio Manganelli. “Lei, dottore, è sposato?”.

La trattativa Stato – mafia per il collaboratore Francesco Di Carlo
L’ex boss di Altofonte: “L’attacco di Berlusconi alla magistratura è una delegittimazione all’unica istituzione più indipendente”

Matteo Messina Denaro e Falcone/3
Matteo Messina Denaro aleggia su Castelvetrano, per i murales che appaiono in vari luoghi, per le attività commerciali nate sotto il suo controllo (come il centro Belicittà del suo cassiere Grigoli) e per quella figlia che frequenta un liceo locale.

Vent’anni senza Falcone/2: nel 1988 la bocciatura per la guida dell’ufficio Istruzione
Il verbale della riunione del Csm del 19 gennaio 1988, si concluse con il voto che nominò il nuovo capo dell’ufficio istruzione del Tribunale di Palermo. In quelle 50 pagine l’esatta trascrizione degli interventi fatti dagli allora componenti dell’organo di autogoverno dei magistrati, che si pronunziarono pro e contro i due giudici che si contrapponevano, Giovanni Falcone e Antonino Meli, passò quest’ultimo, per come proposto dalla commissione incarichi direttivi.

Vent’anni senza Falcone/1: memoria e impegno antimafia
A vent’anni dalla scomparsa del giudice, della compagna Francesca Morvillo e degli agenti della scorta che persero la vita nella strage di Capaci (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro) è necessario ricordare quell’impegno, quel fervore, quella forza che lo aiutava a sostenere che la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio e una fine. Oggi la memoria si fa impegno per chi vuole intraprendere un percorso di legalità.

Ciaccio Montalto
“Giacomo era figlio di siciliani, ma non era nato in Sicilia ma a Milano dove allora suo padre Enrico, pure Lui magistrato di grande spessore tecnico e di eccezionale rettitudine, che fu presidente di sezione della cassazione, al tempo della…

Matteo, ‘u siccu, e la pasta.
Sarà un intenditore di arte, conosce i segreti dell’archeologia, tanto da esserne, a modo suo, particolare cultore, per alimentare i suoi traffici illegali o dovendo scegliere obiettivi da colpire col tritolo mafioso come è accaduto nella terribile primavera ed estate…

Cancimino si, Ciancimino no
Le ultime dichiarazioni di Massimo Ciancimino hanno creato una spaccatura fra la Procura di Caltanissetta e quella di Palermo. La prima infatti avrebbe dichiarato di non voler più sentire il figlio di Don Vito. “Lo sentiremo ancora e le sue…
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