Trapani:perquisizioni e sequestri.
(di Marco Bova)
L’indagine ha scosso il tribunale di Trapani e tra i corridoi non si parla d’altro. Tre impiegati del tribunale di Trapani sono indagati per violazione del segreto di ufficio. Il bubbone è emerso giovedì scorso quando i militari della Guardia di Finanza della sezione di Pg presso la Procura hanno perquisito i loro uffici. L’inchiesta, sulla quale vige il massimo riserbo, viene condotta dalla locale Procura coordinata dal procuratore aggiunto Ambrogio Cartosio e dal sostituto Marco Verzera.
Gli indagati sono Antonio Bologna, funzionario giudiziario della cancelleria gip-gup del tribunale di Trapani, e gli operatori giudiziari Marcello Falsetta (cancelleria Lavoro) e Paolo Sigona (recupero crediti). Durante le procedure, che hanno coinvolto gli uffici e le abitazioni dei tre, sono stati sequestrati computer (d’ufficio e privati) e smartphone. I tre indagati hanno chiesto il dissequestro dei supporti informatici sequestrati. Uno di loro, secondo i primi riscontri, convive con un avvocato recentemente rientrata in attività dopo un episodio di tentata corruzione che coinvolse il Tribunale di Trapani alcuni anni addietro.
In seguito alle perquisizioni il coordinatore dell’ufficio gip-gup, Antonio Cavasino ha sospeso dal servizio il funzionario Bologna per cinque giorni. Un provvedimento che ha fatto parecchio discutere all’interno del Palazzo di Giustizia attirando le attenzioni del presidente Andrea Genna. Dalla Procura bocche cucite.
(pubblicato su IlSicilia.it del 27 marzo 2017)