
Le “contromafie” di Don Ciotti e le provocazioni di Grillo
Come può dirsi democratico un Paese dove la corruzione ogni anno frutta 70 miliardi di euro e l’evasione 150 miliardi?

Cara Onorevole Picierno
Onorevole, sono tessere vere quelle che i padri di famiglia in tuta blu picchiati stamattina da altri padri di famiglia, di blu vestiti pure loro e pure loro malpagati,

Contromafie. Basta mafia e corruzione
La terza edizione di Contromafie, gli stati generali dell’antimafia organizzata da Libera, si è svolta a Roma dal 23 al 26 ottobre. Don Luigi Ciotti sprona i giovani: “Non va bene – ha aggiunto – che la scelta di legalità sia malleabile. Di antimafia ne parlano tutti, ma è un problema di coscienze, non una carta di identità da tirare fuori in base alle circostanze”.

La buona scuola
Mentre al governo è in corso la consultazione sulla “buona scuola”, la Fondazione Italia Orienta va avanti con il suo lavoro e incontra gli studenti di tutta Italia per garantire formazione e orientamento, oltre che suggerire i punti indispensabili al miglioramento.

La scuola è un diritto per tutti?
Mamme e padri che lottano, che non hanno mai mollato ma che soprattutto non hanno fatto sentire i figli dei “diversi”, fuori dalla società “normale”.Ma cosa è la normalità?

La dignità, contro il pizzo
Anche noi, feriti dalle mafie, abbiamo bisogno di un ospedale da campo dove venire ricoverati quando subiamo incendi,attentati, quando veniamo distrutti psicologicamente.

La reputazione offesa ad un mafioso, giornalista a giudizio…
Rino Giacalone sotto processo per avere applicato l’assunto di Peppino Impastato a proposito di mafia e di pezzi di merda

Beppe Grillo, e i referendum popolari
Benedetto Croce si domandava: “Possiamo non dirci cristiani?”. E noi oggi: “Possiamo non dirci europei?” La risposta è no, non possiamo non considerarci europei. Ma l’integrazione non può più reggersi su convenienze opportunistiche nell’ottica dell’interesse nazionale.

Napolitano e il processo stato mafia
Totò Riina e Leoluca Bagarella avevano chiesto di poter partecipare all’audizione del capo dello Stato. L’Avvocatura si era opposta. I Pubblici ministeri lo ritenevano possibile. La Corte ha dato ragione all’Avvocatura.

La libertà di stampa in Molise
Ignazio Annunziata, plurifallito, pluripregiudicato, giornalista abusivo, un giorno regalò al presidentissimo Michele Arcangelo Iorio due abiti che gli costarono 1100 euro, “a remunerazione – scrivono i pm – delle utilità promesse ed erogande dello Iorio”
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