La Fedir a Renzi: basta dirigenti al soldo della politica

imgres

(Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Fedir Sanità)
Fedir Sanità da sempre va predicando una riforma della dirigenza che tenga conto del merito e allontani la politica dall’amministrazione. Da quello che abbiamo capito fino ad oggi, pare che Renzi voglia mettere in piedi una Amministrazione Pubblica tutta incentrata sul modello “sindaco d’Italia”. Verrebbe cioè ancor più esaltato il legame a doppio filo con la politica. Ma questo legame non sempre è virtuoso. Questo ci dice la condanna di Giuseppe Scopelliti relativa alle sue attività di sindaco di Reggio Calabria. Un buco di bilancio enorme prodotto da “atti che firmavo e non leggevo” come lo stesso Scopelliti ha detto cercando così di scaricare le responsabilità proprio sui dirigenti. Non considerando che la in quella città il legame con i dirigenti ha avuto un epilogo drammatico con il suicidio della dirigente del settore Finanze, Orsola Fallara, travolta da quel “modello” imposto dal sindaco, che non ha esitato a rinnegare l’operato di quella che un tempo è stata la sua più stretta collaboratrice.
Crediamo dunque che ci sia sindaco e sindaco: c’è Renzi che ha fatto (dicono) bene a Firenze ma c’è anche Scopelliti che la magistratura dice aver fatto male (tanto male) a Reggio Calabria.
La Fedir è convinta che efficienza e legalità dipendano in primis dalle persone e non dal modello e per quello che è dato constatare nella pratica quotidiana troppi politici hanno dato pessima prova di sé. Quindi non è a loro che in questo momento può essere demandata la scelta del giusto dirigente pubblico.
Dobbiamo necessariamente lanciare un fortissimo allarme sulle intenzioni di Renzi. Un allarme ed un suggerimento: la sola, unica, esclusiva preoccupazione di Renzi deve essere come mettere in piedi un efficace sistema che dia garanzie assolute di come si fa a scegliere le persone giuste per il posto giusto e non certo di come la politica deve controllare la dirigenza.
Precarizzare ulteriormente la dirigenza pubblica dando al politico la potestà di scegliere il dirigente più adeguato a sua completa discrezione, come vuol fare Renzi con il “Modello Sindaco”, non è certamente la via maestra perché significa assoggettare la dirigenza pubblica ancor di più al potere politico e toglierle ancor più l’autonomia di cui ha bisogno per lavorare bene. Ghettizzare una categoria intera in un albo, senza specificare a monte quali sono i criteri oggettivi di scelta dall’albo, non risolve alcun problema e non serve a dare risposte ai cittadini. Più che concentrarsi su enunciazioni di principio, Renzi DEVE pensare soltanto a quali sono gli strumenti per garantire una selezione OGGETTIVA E NON DISCREZIONALE del dirigente pubblico, abbandonando una volta per sempre i purtroppo già diffusissimi criteri fin qui praticati (per lo più amicizia, appartenenza, accondiscendenza).
“Renzi deve riflettere sul ruolo della dirigenza pubblica – afferma il segretario di Fedir Sanità, Antonio Travia – che è quello di perseguire il pubblico interesse indipendentemente ed oltre il partito politico al governo. Il partito politico, infatti, ha un raggio di azione di breve termine (troppo spesso di brevissimo termine in uno Stato come il nostro in perenne campagna elettorale) mentre il dirigente pubblico deve garantire l’azione di lungo termine.
Il dirigente pubblico non può diventare la cenerentola della politica e soprattutto non può essere costretto a lavorare AL SOLDO della cattiva politica come emerge dal caso di Scopelliti”.
Un dirigente a tempo determinato scelto esclusivamente su basi politiche – come vorrebbe il governo Renzi – per Fedir Sanità, sarebbe costretto a diventare di fatto complice dei delinquenti quando a sceglierlo è un delinquente. Ed il sistema sindaco auspicato da Renzi a tanto espone tutta la dirigenza pubblica.
L’ Italia davvero non se lo può più permettere. I fatti ci insegnano che l’intreccio mala politica e mala burocrazia è devastante, a volte letale.