Denise Pipitone: la sentenza

Jessica Pulizzi non era in aula quando il presidente del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo ha letto la sentenza che con l’assoluzione ha chiuso la sua odissea. Condanna a due anni per il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, per false dichiarazioni al pm. Resta aperta l’altra odissea su quale è stato il destino della piccola Denise Pipitone, aveva 4 anni quando l’1 settembre del 2004 sparì da davanti casa sua a Mazara del Vallo. Di lei non si è mai saputo nulla, tanti avvistamenti, tante segnalazioni, addirittura in scena entrò anche una sensitiva, ufficialmente convocata dall’allora procuratore di Marsala Antonino Silvio Sciuto, ma di Denise nessuna traccia. I sono usciti attorno alle 10 dalla camera di consiglio dopo esservi entrati alle 11 di martedì scorso. I pm Rago e Carmazzi, gli ultimi in ordine di tempo di tanti magistrati che si sono succeduti nella gestione delle indagini, avevano chiesto per Jessica 15 anni, ritenendola responsabile del sequestro compiuto come vendetta nei confronti di Piera Maggio per quella relazione con suo padre, Pietro Pulizzi. L’ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, è stato ritenuto responsabile di avere reso false dichiarazioni durante l’istruttoria, a proposito dei movimenti di Jessica in quella maledetta giornata dell’1 settembre, i pm avevano chiesto per il ragazzo 5 anni, i giudici ne hanno inflitto solo due. Non c‘era Jessica ma c’erano i suoi avvocati Sbacchi e Torre e il padre,anche di Denise,Pietro Pulizzi.
Piera Maggio era seduta al fianco del suo legale, Giacomo Frazzitta, ha accusato un malore alla lettura della sentenza. Un processo durato tre anni e mezzo.Per l’avvocato Fabrizio Torre, difensore di Jessica Pulizzi, si tratta di “una sentenza giusta. Abbiamo lavorato senza clamore”. L’altro difensore Gioacchino Sbacchi ha detto che “ora Jessica potrà dedicarsi alla sua bambina ed alla madre Anna Corona”