Valeria Grasso :una testimone di giustizia.

(di Giuliano Girlando,Emmanuele Lentini)

Valeria ce l’ha fatta.I ragazzini della scuola “Falcone”, allo Zen 2 di Palermo, avranno la loro palestra. Il preside dell’istituto aveva lanciato un appello: manca la strumentazione, distrutta in un raid vandalico anni fa. Valeria Grasso ha risposto, ha donato gli attrezzi della sua palestra, quella di San Lorenzo, quella che le ha procurato tanti guai, quella che l’ha spinta a denunciare i suoi aguzzini, quella che l’ha resa una testimone di giustizia, quella che ha mandato in galera i picciotti del clan Madonia. Quella che lei, lo giura e lo ripete, aprirà di nuovo.
E’ stata una settimana di commemorazioni, a Palermo: la strage di Capaci, l’omicidio di padre Pino Puglisi. Il 25 maggio, è andata in scena una serata particolare: alla Zisa “Musica e legalità”. Talk show e divertimento ai Cantieri culturali. Valeria Grasso ha raccontato la sua storia, spiegato come mai, nel novembre 2011, si è dovuta incatenare davanti al Viminale, come mai si è sentita abbandonata dallo Stato, dopo che aveva denunciato i suoi estorsori. Racconterà i problemi che ha avuto dopo essersi trasferita da Catania a Palermo, dopo aver aperto la palestra. Lei ha ricevuto le “visite” degli uomini del disonore. E non si è piegata.
“Ma oggi – spiega Valeria – non voglio solo raccontare la mia storia. Io e la mia associazione ‘Legalità e libertà’, vogliamo coinvolgere i ragazzi, perché, hanno bisogno di essere protagonisti del loro futuro. Noi dobbiamo stare accanto ai giovani che vogliono fare impresa”.Per questo la serata alla Zisa non sarà solo nel segno del ricordo, ma sarà anche un momento di felicità, un momento di vita.

“Questa manifestazione – prosegue Valeria – vuole dare un messaggio: chi è morto per noi non è morto del tutto, noi lo ricordiamo con la vita. Noi vogliamo ridare alla Sicilia un nuovo colore e una nuova realtà”.
Niente “antimafia di facciata”, niente politici azzimati che si ricordano della criminalità solo durante le commemorazioni, ma tanti ragazzi, pronti a rispondere con gioia e vitalità all’appello di Valeria Grasso e di chi come lei si batte affinché i giovani imprenditori vengano aiutati se decidono di denunciare i loro aguzzini. Valeria lo ha fatto, ma quando poi toccava allo Stato metterci del suo, la burocrazia ha rischiato di distruggere tutto. “Vedo ancora poche donne imprenditrici che denunciano”, è il cruccio di Valeria.
E poi sarà un’altra bella giornata: finalmente i ragazzini della scuola “Falcone” allo Zen 2 avranno la loro palestra. Mancava da più di quattro anni: era stata vandalizzata. Valeria Grasso ha pensato che la sua palestra, il suo cruccio e il suo sogno, a San Lorenzo, non riaprirà i battenti tanto presto. Ha pensato che quei giovanissimi avessero bisogno di aiuto. E ha donato le attrezzature della sua struttura.
“Ho voluto anche lanciare un segnale: non siamo contro il territorio, contro i ragazzi. Loro sono vittime, si trovano lì. E hanno bisogno di essere aiutati. Quando guardo questi ragazzi, vedo il futuro. La mia vita l’ho salvata grazie alla società civile. E’ stato difficile, ma finalmente non mi sento più abbandonata. Anche perché in molti hanno gridato insieme a me, ora io griderò con questi ragazzi. Lo ripeto: loro sono il futuro. Se non hanno una palestra, se non gli si dà la possibilità di studiare, come possiamo pensare che la nostra realtà un giorno possa cambiare? Sono le nuove generazioni che mi danno forza per continuare a combattere – conclude Valeria – E io voglio che la mia battaglia sia anche la loro”.