Coldiretti Campania presenta il dossier “nero” sui cibi low cost
Una mozzarella su quattro non è realizzata con il latte ma partendo da cagliate straniere, spesso provenienti dall’Est europeo. E, ancora, nel 2012, sono stati importati in Italia 85 milioni di chili di pomodori “irregolari” per presenza di residui chimici, conservati in fusti che vengono rilavorati e diventano concentrato o sughi miracolosamente italiani. Così come l’olio extravergine di oliva: in quattro bottiglie su cinque in vendita in Italia non è indicata la provenienza delle olive impiegate. La lista è lunga per altri prodotti di prima necessità come il pane e la pasta e i dati sono contenuti nel primo dossier di Coldiretti Campania presentato ieri a Bruxelles. La crisi economica ha imposto agli italiani il risparmio sui prodotti alimentari, dunque, il consumo di cibi cosiddetti low cost. Il risultato per gli esperti è che consumando prodotti di indubbia provenienza aumentano drasticamente i rischi alla salute, come epatiti e malattie ai reni. Si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme, giacchè, nel nostro Paese, ben 6 famiglie su 10 – sempre secondo i dati di Coldiretti – fanno ricorso a cibo low cost. Molti di questi cibi, inoltre, richiamano prodotti della tradizione campana: una mozzarella su quattro fatta con cagliate dell’Est Europa, limoni e pomodori con residui chimici, il kit di vino in polvere. E ancora, miele con degli organismi geneticamente modificati, pane pieno di additivi, nocciole, pasta, succhi d’arancia contaminati da pericolose tossine. Secondo il dossier di Coldiretti, i discount alimentari, hanno aumentato le vendite del due per cento nel primo trimestre del 2013, mentre sono in caduta libera tutte le altre forme distributive. Il risultato della crisi è che l’ottanta per cento degli allarmi alimentari è provocato proprio dai prodotti a basso costo provenienti dai paesi extraeuropei. Nel 2013, da quanto si apprende dalle ricerche della Coldiretti, gli scandali sono aumentati del 26 per cento e la Campania è tra le regioni più colpite. A mangiare alimenti di scarsa qualità, così come chiarisce il presidente del sindacato dei medici italiani, Giuseppe Del Barone, “si può incorrere in una intossicazione gastroenterica. Ma i pericoli possono essere anche peggiori, dalle epatiti alle malattie renali. L’epatite – spiega Del Barone – causa l’infiammazione del fegato e questo significa ridurre drasticamente ore lavorative, essere periodicamente costretti a giornate di riposo e terapie con interferormone. Stesso discorso vale per le malattie renali: arrivare alla dialisi, significa doversi sottoporre a ore di trattamento anche tre volte alla settimana con la speranza di poter ricevere un trapianto”. La situazione è grave e non va affatto sottovalutata, dunque. Anche perché così come affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Campania, Gennaro Masiello e Prisco Lucio Scordo: “è assurdo che proprio alcuni prodotti, vanto dell’agroalimentare campano, arrivino nella nostra regione da paesi stranieri dove i controlli e gli standard qualitativi sono molto meno rigidi”. Il problema, comunque, rimane complesso. Anche perché le famiglie con un reddito basso sono in aumento, è sempre più difficile fare fronte alla crisi economica e, purtroppo, la salute è sempre più a rischio in condizioni di povertà.
é Nostro DIRITTO come consumatori SAPERE :
1) I PRODOTTI PROVVENIENTI DALLA TERRA DEI FUOCHI
2) PRODOTTI PROVVENIENTI DA TERRENI MAFIOSI…..INQUINATI E POI COLTIVATI
3) è NOSTRO DIRITTO SAPERE TUTTE LE MARCHE DI TALI PRODOTTI
4) è NOSTRO DIRITTO SAPERE PER POTER SCEGLIERE SE E DOVE COMPRARE
5) è NOSTRO DIRITTO CONOSCERE LA PROVVENIENZA DI OGNI SINGOLO PRODOTTO,
CHE COME PROVVENIENZA NON SI INTENDE SOLO IL PAESE …..(ITALIA PER ESEMPIO),
MA SAPERE LA REGIONE , E CONOSCERE IL CAMPO DOVE L’ORTAGGIO è CRESCIUTO, DOVE è STATO POI LAVORATO E TUTTO IL TRAGITTO FINO A NOI.
TUTTO IL RESTO SONO PANZANE E CHIACCHERE CHE NON CI TUTELANO.
Abbiamo il diritto di sapere tutto il percorso di una banalissima passata di pomodoro…
1) dove è cresciuto quel pomodoro??? In quale campo??? in quale regione??? su che tipo di terreno??? quali metodi di coltivazione sono stati utilizzati???? quali fertilizzanti????
per mantenerlo cosa utilizzano gas che bloccano la maturazione???? La tracciabilità che oggi tanto si decanta fa ridere ai polli, difatti adesso ce ne accorgiamo…..
2) Abbiamo il diritto di conoscere chi e come produce, per poi poter scegliere.
Ma questo NON avverà mai , inquanto ci sono troppi interessi dietro ecco perchè ci continuano a noi poveri consumatori a buttarci fumo negli occhi .
Ma qualcosa sta cambiando:
1)Oggi al supermercato NON vado più ( scusate ma un bel Tiè ci sta bene )
2) Compro solo il grano dal contadino ( ovviamente BIO ), poi lo faccio macinare per portare a casa la farina ( ho la certezza al 100% di cosa ho comprato – il resto per me non conta ). Mi sono comprato una bella impastatrice con vari atrezzi, dai quali faccio la pasta ( maccheroni, spaghetti, tagliatelle, ecc..ecc..) cosi evito di essere preso per l’ennesima volta per i fondelli ( per non dire parolacce…).
3) la verdura e la frutta, direttamente dal contadino ( BIO) , siccome ormai lo conosco bene… gli chiedo se posso raccoglierla io avendo così un ulteriore risparmio sul prezzo, e la maggiore certezza di cosa compro….
4) solo prodotti di stagione, e la frutta me la raccolgo direttamente dall’albero….. cosi evito di mangiare frutta maturata con gas e rinchiusa nelle celle frigo ( vedi le mele che a volte durano 2 anni nelle celle frigo….. )
Ho finito di pagare come oro frutta e verdura che non vale un c..ops un centesimo, come quelle “””””BELLE”””” pesche a 2,50 / 3 eurini al KG dure come dei macigni , e insapore ….
sembra che la gente non conosca più il vero gusto del cibo ( alcuni dicono persino che sono buone…ahahah – ma dopo aver asaggiato il prodotto che io compro rimangono esterefatti… e tendono a seguire la mia strada… a buon intenditor…).
NON compro verdure e frutta fuori stagione…( anche perchè dove vado di certo non la trovi… ).
Cari consumatori :
NON lamentatevi di quello che sta succedendo perchè in parte è anche colpa di chi acetta certe condizioni. Se vi mangiate le fragole a dicembre , non lamentatevi quando poi imparate che in quelle fragole ci sono delle schifezze, oppure è una fragola che non sa di fragola…. e costa pure un sacco di soldi…
Per quanto riguarda carne e pesce:
Mi sto organizzando in famiglia ( dobbiamo essere in diverse persone, inquanto si compra tanto)per andare a comprare carne ( BIO ), direttamente in allevamento ( probabilmente verso Bolzano o addirittura Austria ),non escludiamo anche la Toscana .
Idem per olio , aceto, vino ecc..ecc..
Consumatori accorti per metterlo nel a chi fino ad’oggi ci ha preso per il “fondelli”.
Addio supermarket e grandi cooperative
AU Revoir Mes Ami
E’ fondamentale avere i marchi incriminati, diciamo a chi ha commissionato le analisi di pubblicarli.