Sicilia: Ars, il mistero della biblioteca
(di Antonella Folgheretti)
Cosa ci fanno libri e giornali – antichi e non -, in pratica la maggior parte della collezione della biblioteca di Palazzo dei Normanni, nei magazzini di Bagheria della ‘Ad archiviazione e digitalizzazione’? Se l’è chiesto un deputato del Pd della XV legislatura, ancora in carica, per pochi giorni, come membri della Commissione di vigilanza dell’Ars, Pino Apprendi. Che in questa veste ha inviato una lettera a al presidente dell’Ars, chiedendo come mai la parte più consistente della biblioteca compresa l’emeroteca sia stata trasferita durante l’estate, a quanto pare senza che venissero rispettate le procedure burocratiche per spostare volumi e giorni, per presunte esigenze di sicurezza, poiché Palazzo dei Normanni, compresi i locali del Rimessone, che custodiscono appunto l’emeroteca, necessitano di ristrutturazione. Una lettera che, finora, non ha avuto risposta. Per inciso, con ‘Ad archiviazione e digitalizzazione’ l’Ars ha un contratto di locazione e custodia. Ma è ovvio che a Bagheria il materiale è difficilmente consultabile da parte di studiosi e studenti. Bisognerebbe infatti far pervenire all’azienda che lo ha in custodia una richiesta: il libro o il giornale dovrebbero quindi essere trasferiti all’Ars e quindi consegnati al richiedente. Con un enorme dispendio di soldi e di forza-lavoro. Ma il dubbio più grande sorge sul futuro della collezione, che fra l’altro pare debba essere destinata al Palazzo dei ministeri borbonici, non ancora utilizzabile. Anzi, in attesa di essere rifunzionalizzato da un quarto di secolo.