Le parole non bastano
E’ polemica sul sangue di Scampia. Polemica feroce, in campo lo scrittore e il sindaco. Chi vive a Napoli e tenta l’ardua operazione di governare la città impossibile, e l’intellettuale che da Napoli è stato costretto ad andar via. Roberto Saviano e Luigi de Magistris. Ha iniziato l’autore di “Gomorra” parlando delle condizioni di Scampia e di come è stata governata la città negli ultimi vent’anni. ““Ieri – ha scritto Saviano sul quotidiano “La Repubblica” – mi è venuta in mente quella scena di Johnny Stecchino in cui si sente dire: il problema di Palermo è il traffico. Mi è venuto in mente perché, oltre all’emergenza rifiuti, alle promesse fatte e non mantenute, ai volti di giovani amministratori sbandierati in campagna elettorale e poi subito allontanati, ciò che accomuna le ultime amministrazioni di Napoli, da ‘Piazza Plebiscito liberata’ al ‘Lungomare liberato’, è una costante, sbandierata, lotta senza tregua all’automobile”. Insomma, Luigi de Magistris, il sindaco della rivoluzione arancione, come Benigni nel famoso film. Una polemica antica che nel corso degli ultimi anni ha toccato tutti i sindaci mossi dall’illusione della rinascita napoletana. Bassolino chiude Piazza Plebiscito al traffico e la restituisce alla città, de Magistris libera il Lungomare Caracciolo, e poi la metropolitana più bella d’Europa quella dell’artistica fermata di via Toledo, la Napoli sotterranea, il Maggio dei monumenti, San Gregorio Armeno e i pastorelli, tutto bene. Ma la periferia? Il moderno ventre di Napoli massacrato da bande di camorristi in una guerra perenne per il controllo della droga? A Saviano non è piaciuta la performance televisiva a “Servizio Pubblico” del sindaco arancione e ha rincarato la dose in una intervista a “Radio24”. L’argomento è il ritorno di Berlusconi e la politica che non parla delle grandi emergenze criminali e di quanto sta accadendo a Scampia. “Non l’ha voluto fare neanche il sindaco di Napoli che è andato in televisione a parlare di altro. La politica personalmente in questo momento la vedo con sofferenza”. Infastidita la replica del sindaco de Magistris. ‘‘Non mi appassiona l’interlocuzione con Saviano. Gli dico solo, perché non vieni a Napoli a lavorare, a metterti a disposizione?”. “Saviano – ha detto ancora il sindaco – è un giovane che ha scritto belle cose ma da napoletano gli dico, perché non vieni a Napoli? Perché non ti metti a disposizione della squadra? Perché non lavori con noi? Penso che questo vorrebbe la città”. La polemica si fa rovente e tocca un tasto dolente per Saviano, la sua lontananza dalla città che pure è stata l’origine del suo successo. Lo scrittore, e lo ha ribadito anche nell’ultima intervista, vive la sua condizione di intellettuale costretto a vivere lontano per motivi di sicurezza con sofferenza. “Va bene – prosegue de Magistris – andare da Fazio, va bene scrivere gli editoriali su Repubblica, ma Napoli bisogna viverla. Mi sono simpatici gli intellettuali napoletani che sono andati a vivere fuori ma mi sono ancora più simpatici quelli che rimangono. Io potevo rimanere a Bruxelles, guadagnare il quadruplo ma ho deciso di stare a Napoli”. “Abbiamo bisogno di braccia che lavorano, menti che pensano, gambe che camminano. Bisogna lottare in questa città. Il resto sono critiche, anche utili, ma sono le solite cose che leggiamo quotidianamente sui giornali”.
(pubblicato su Il Fatto Quotidiano 8 dicembre 2012)
SCAMPIA, DE MAGISTRIS E SAVIANO
Il sindaco di Napoli ha letteralmente invitato il Saviano a scendere dal “piedistallo ” per venire ad “operare” in città,dando un diretto contributo sul campo. Ancor prima di De Magistris , ebbi modo di leggere nel libro “Gesu’ è più forte della camorra” di don Aniello Manganiello alcune affermazioni su Roberto Saviano; come è noto il parroco racconta la sua esperienza di 16 anni a Scampia, da lui stesso definita “Nuovo bronx”. Ebbene, don Aniello, oltre a esprimere critiche verso il Sistema, la Curia, parte dei Media, non risparmia frecciatine al Saviano. Purtroppo, il prete anticamorra fu trasferito inaspettatamente a Roma dopo 16 anni di impegno fatto a voce alta, senza paura.
Giovanni Savignano, medico, Av
SCAMPIA, DE MAGISTRIS E SAVIANO
Il sindaco di Napoli ha letteralmente invitato il Saviano a scendere dal “piedistallo” per venire ad “operare” in città, dando un diretto contributo sul campo. Ancor prima di De Magistris, ebbi modo di leggere nel libro “Gesu’ è più forte della camorra “di don Aniello Manganiello alcune affermazioni su Roberto Saviano; come è noto il parroco racconta la sua esperienza di 16 anni a Scampia, da lui stesso definita “Nuovo bronx”. Ebbene, don Aniello, oltre a esprimere critiche verso il Sistema, la Curia, parte dei Media, non risparmia frecciatine al Saviano. Purtroppo, il prete anticamorra fu trasferito inaspettatamente a Roma dopo 16 anni di impegno fatto a voce alta, senza paura.
Giovanni Savignano, medico