Il governo che lascia soli i disperati

Per il Ponte sullo Stretto, colossale monumento agli sprechi e all’inutilità, i soldi li troveranno, statene certi. Per chi è costretto ad una non vita immobile in un letto, legato ad un macchinario per respirare, ad un computer per comunicare e bisognoso di una assistenza 24 ore su 24, no. Il welfare lo hanno distrutto. Domina lo spread, e la spending review cancella anche la disperazione dei malati di Sla e delle loro famiglie. Ma in questi tempi feroci dolore e bisogno, anche quando investono migliaia di persone, non uniscono più. Si è soli. Sei disoccupato ma per chi governa non esisti, sei una fastidiosa percentuale. Passa il tempo e ti laceri in un dramma che ti svuota la vita. E’ successo a Casandrino, Napoli, dove un disoccupato di 48 anni, sposato, due figli, si è ammazzato in modo atroce. Non aveva un lavoro. Quella cosa che ti costringe ad alzarti ogni mattina per andare in fabbrica, in ufficio, a scuola, che ti scaraventa in mille problemi e che tu maledici quando sei stanco e incazzato, ma è l’unico modo per assicurare dignità alla tua famiglia. Tutto questo, se non ce l’hai a 48 anni, non sei stato choosy e hai fatto di tutto, ma tutto è stato inutile, alla fine crolli. Dai un ultimo sguardo ai figli, ti chiudi in bagno e ti tagli la gola. E’ successo nel paesone di un Sud vinto dalla solitudine.

(pubblicato su Il Fatto Quotidiano del 3 novembre 2012)