Teramo, la Provincia dei precari/2
L’autoassunzione di Cretarola
Venazio Cretarola, Amministratore Unico di Teramo Lavoro si è assunto come “Addetto ai servizi di segreteria” della Teramo Lavoro. In data 9 novembre 2011 qualcuno ha comunicato al sistema informativo telematico dei Centri per l’Impiego una nuova assunzione presso la società Teramo Lavoro Srl: quella di un certo Cretola Venanzio. Dopo una ricerca si scopre che il sig. Cretola non esiste, ma si tratta proprio del sig. Cretarola. In secondo luogo l’assunzione viene comunicata con un piccolissimo ritardo, dato che si scrive che il rapporto di lavoro sarebbe iniziato nel lontano 5 settembre 2010, ben 14 mesi prima, motivo per cui Teramo Lavoro dovrebbe essere sanzionata dalla Direzione provinciale del Lavoro.
Quanto percepisce Cretarola dal signor Cretarola per questa assunzione? Si parla di 42 mila euro annui. Questa cifra è veritiera? Se fosse come sembrerebbe, il tutto andrebbe a gravare sui finanziamenti del Fondo Sociale Europeo.
I controlli
Teramo Lavoro, tra i vari soldi che gestisce per conto della Provincia, gestisce anche quelli del Fondo Sociale Europeo.
Su come questi soldi vengono spesi, la Provincia deve rendere conto alla Regione che, a sua volta, rende conto all’Unione Europea. Le modalità di spesa sono stabilite da regolamenti e normative varie. Oltre al vincolo di destinazione (devono cioè essere spesi, sulla base di programmi prestabiliti, per attività inerenti le politiche del lavoro, della formazione e il sostegno ai soggetti più deboli per l’inserimento nel mercato del lavoro) esistono anche procedure di spesa che vanno rispettate.
Per verificare che le procedure siano attuate (e quindi che non avvengano truffe ai danni del Fondo Sociale e che i soldi siano ben spesi) tutte le attività sono soggette ad accertamenti. Quando i soldi sono gestiti direttamente dalla Provincia verifica la Regione o direttamente l’Unione Europea. Quando la Provincia affida la gestione di parte dei fondi a soggetti terzi (ad esempio quando, attraverso avvisi pubblici, fa realizzare un corso di formazione da un istituto) è la Provincia che fa le verifiche. E’ il caso anche di Teramo Lavoro che è un soggetto terzo (giuridicamente diverso dalla Provincia anche se società in house) sul quale la Provincia dovrebbe fare le verifiche relativamente alla spesa dei soldi del Fondo Sociale Europeo.
Inoltre c’è da dire che, al di fuori del Fondo Sociale Europeo, sulle società in house in linea generale si dovrebbero effettuare gli stessi controlli che si effettuano sull’Ente che le detiene.
Ciò che dovrebbe accadere è che si attui la divisione tra gestione e controllo. Però, nel caso della Provincia, così ancora non e’ perché tuttora non e’ accreditata come Organismo Intermedio. Per questo, in via transitoria, la Regione ha accettato, a suo tempo, che la gestione e il controllo fossero delegate a due diverse persone, responsabili una della gestione e una del controllo, pur sotto lo stesso dirigente. Quindi finora, sono state fatte e continuano ad essere fatte, ispezioni e verifiche sui soggetti terzi, su tutti i soggetti terzi, che hanno avuto in affidamento da parte della Provincia qualche attività.
Similmente, nel marzo 2011 il settore lavoro e formazione della Provincia, allora guidato da Daniela Cozzi, costituisce un nucleo ispettivo interno per verificare come la società ha utilizzato le risorse. La relazione del nucleo contiene dei rilievi negativi su Teramo Lavoro e a quel punto si scatena una reazione della Provincia a difesa della in house. In agosto vengono avviati procedimenti disciplinari a carico dei componenti il nucleo ispettivo, poi chiusi per misteriosi «impedimenti di carattere formale». In settembre parte un procedimento disciplinare contro la dirigente Cozzi, che sarà poi archiviato. Nel frattempo, però, la stessa Cozzi viene trasferita ad altro settore e le viene ridotta l’indennità di posizione. Destino analogo tocca a due elementi del nucleo ispettivo. Ne scaturisce un esposto della Uil, che parla di epurazione. È una delle denunce che fanno scattare l’inchiesta della Procura. Denunce penali vengono presentate anche dagli ispettori “epurati”. Ma la relazione ispettiva che denunciava le magagne della società, che fine fa? Viene inviata dalla dirigente Cozzi alla Regione, in particolare all’autorità che gestisce i fondi europei del settore lavoro. Questa però – sempre nell’estate 2011 – la rimanda al mittente, sostenendo che solo la Provincia è competente ad adottare provvedimenti. Di questo carteggio ha chiesto due mesi fa l’acquisizione il consigliere regionale dell’Idv Cesare D’Alessandro.
Nel 2011 la Provincia istituisce la commissione di controllo analogo, affidata al segretario generale Gianna Becci (di nomina politica). È un organismo che per legge è tenuto a vigilare sulle società strumentali, ma senza entrare nel merito. Si occupa di certificare la correttezza formale delle procedure e in questo senso si è pronunciata, avallando l’operato di Cretarola. Senza, peraltro, avere a disposizione le carte di Teramo Lavoro, sequestrate mesi fa dalla Guardia di Finanza. Di fronte alla richiesta di chiarimenti arrivata dall’Unione europea, la Regione ha risposto inviando proprio la relazione del controllo analogo. Che non scaturisce, però, da un lavoro ispettivo.
Nel settembre 2011, la Provincia ha affidato la funzione di controllo del settore Lavoro a un altro settore, quello guidato da Leo Di Liberatore, in modo da separarla dalla funzione di gestione. Tale verifica complessiva sul rendiconto delle spese effettuate dalla società a valere sul FSE ha attestato la piena regolarità delle operazioni compiute.
Gli avvisi di garanzia
Nell’aprile 2012 sono stati inviati a Cretarola e Catarra degli Avvisi di garanzia sulla questione Teramo Lavoro. Esposti in tal senso erano stati presentati dai sindacati e dalla minoranza. Le indagini della Guardia di Finanza si sono concluse ed attualmente si stanno attendendo le decisioni della Procura.
Intanto la Regione, nell’attesa che si esprima la Procura, ha sospeso i fondi del POR-FSE per la Provincia di Teramo, fino a quando non chiarirà se c’è stata o meno una truffa ai danni del Fondo Sociale Europeo.
I lavoratori sono senza stipendio da giugno; Cretarola aveva già inviato le lettere con il preavviso di licenziamento (con validità dal 3 ottobre), che sono state però ritirate momentaneamente in quanto la Provincia ha anticipato con propri fondi i soldi necessari a pagare due mensilità ai precari.