Villa Adriana: sulla lottizzazione Nathan interviene la procura di Roma

Nella mattinata di mercoledì 8 agosto i carabinieri, su mandato della procura di Roma, hanno fatto visita all’ufficio urbanistica del comune di Tivoli.Una visita inaspettata che ha portato al sequestro di tutti gli atti riguardanti la lottizzazione “Comprensorio di Ponte Lucano” più conosciuta alla città e alla stampa come lottizzazione Nathan. Al comune di Tivoli bocce cucite tranne i pochi consiglieri dell’opposizione che esultano dopo il provvedimento disposto dalla procura di Roma probabilmente dopo gli esposti delle associazioni ambientaliste. Le stesse che, incontrate dal ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi, avevano messo al corrente il Mibac sia del fascicolo dell’Unesco, che poneva sotto osservazione come sito patrimonio dell’Umanità Villa Adriana, sia dei vincoli sopravvenuti nel corso degli anni , in particolare il Piano particolareggiato regionale che delimitava l’area in cui avrebbe dovuto sorgere la lottizzazione. Secondo quanto appreso dalle poche fonti che hanno confermato la presenza dei carabinieri presso gli uffici dell’urbanistica , l’azione ha portato al sequestro di tutti gli atti della lottizzazione dalle passate giunte di Marco Vincenzi , attuale assessore ai lavori pubblici della giunta provinciale di Roma , di Giuseppe Baisi già sindaco del Partito Democratico fino all’attuale sindaco del Pdl Sandro Gallotti , già criticato in precedenza per il suo sponsor politico Mara Carfagna, moglie di Mezzaroma Marco cugino dell’attuale presidente del gruppo Impreme Spa, Massimo Mezzaroma , proprietario dei terreni su cui c’è il progetto della lottizzazione “Residentia Tibur”. Secondo quanto affermato dall’esponente locale dell’associazione Italia Nostra Luciano Meloni si tratta di un atto dovuto,visto l’interessamento alla vicenda del ministero dei beni culturali Lorenzo Ornaghi , ma un’azione di questo tipo doveva in ogni caso presupporre un ipotesi di reato.A questo punto la vicenda passa alla procura di Roma,anche se c’è da evidenziare ancora una volta la non eccepibile condotta della procura di Tivoli nonostante la storia della lottizzazione fosse passata proprio da quegli uffici attraverso esposti e denunce di vario tipo.