Trapani: nella città dei “grandi eventi” le spiagge restano vietate

Spiaggia a Trapani estate 2011
L’allegro motivetto di una estate di tanti anni addietro, quello che, ricorderete, invitava a scegliere lo “stesso mare” e a “non cambiare spiaggia”, a Trapani è meglio dimenticarlo. Meglio non canticchiarlo. Stessa spiaggia e stesso mare – testo di Mogol, cantato per la prima volta da Mina – è infatti un desiderio impossibile da realizzare nella città che è diventata famosa nel mondo per il suo mare, per il grande evento della vela del 2005 (qui si svolsero le gare preliminari alla finale della Coppa America di Valencia del 2007). Trapani dove si è inaugurato il modello “protezione civile (Bertolaso)– grandi eventi”, poi esportato in altri luoghi, tanto da far ricca la “cricca”, Trapani che ha saputo trasformare il porto in meno di un anno, spendendo una “barca” (tanto per restare in argomento) di soldi pubblici – scoprendo poi che dietro la esecuzione dei lavori c’era una gran bella “cricca”, e la regia della mafia –, Trapani a sentire i racconti della gente resta incapace a spendere una manciata di euro per recuperare l’uso di alcune spiagge cittadine riscoperte da pochi anni e che però lo scorso inverno sono andate quasi distrutte dalle mareggiate, la carenza poi di vigilanza, le hanno trasformate in luoghi abbandonati, discariche vere e proprie. La gente protesta, a ragion veduta perché quelle spiagge erano diventate il gioiello cittadino, e oggi sono emblema dell’incapacità ad amministrare. Trapani è città bagnata su tre lati dal mare, è una delle poche città in Italia e tra le poche in Sicilia che danno agevole possibilità di accesso al mare, stando a un tiro di schioppo dalle case del centro storico, una caratteristica che negli anni è stata dimenticata, potenzialità rimasta sottovalutata, non considerata: le spiagge a ridosso delle case del centro storico trapanese per decenni sono state usate come ricettacoli di rifiuti e punti di sfogo delle fognature, poi c’è stato il “miracolo”, il recupero dei litorali, la chiusura degli scarichi, la rimozione di quelle barriere frangiflutti in mare che avevano provocato solo la copiosa raccolta di alghe, facendo si che dall’acqua si alzasse solo fetore, e così eseguiti i lavori per un paio di estati bastava fare due passi a piedi per arrivare in spiaggia e godersi frescura del mare e sole.

Stessa spiaggia 26 luglio 2012
Quest’anno la sorpresa è stata quella di vedere posti dei cartelli che impediscono, per sicurezza, l’accesso alle spiagge immediatamente vicine al centro storico, troppa sporcizia, la sabbia si è ritirata, restano appuntiti scogli, per sicurezza l’amministrazione comunale, peraltro appena insediata, ha preferito andare per la via più breve, “invece di pulire e mettere ogni cosa a posto – lamentano i firmatari di una petizione – ha collocato cartelli che indicano divieto di balneazione e dove esiste una recinzione sono stati collocati lucchetti così da non fare aprire i cancelli”. La questione sta innescando una forte polemica. Anche perché le risposte fornite dal sindaco neo eletto, il generale dei carabinieri, ex dirigente dei servizi segreti, Vito Damiano (Pdl), invece di placarle le polemiche le rinfocola con le sue risposte che lasciano di stucco: “Non intendo dare alcuna risposta alle problematiche sollevate – ha detto – l’amministrazione sta lavorando”. E poi ancora dopo un sopralluogo: “Qui non c’è più spiaggia, restano solo scogli e la sicurezza dei bagnanti non può essere assicurata”. “Come se altrove non esistano scogliere frequentate da bagnanti” osserva Ornella Firicano promotrice assieme ad altri della petizione per la riapertura delle spiagge. “Ci chiediamo da giorni – continua Ornella Firicano – se sia accettabile che una città che si definisce a vocazione turistica non riesca a valorizzare quello che più la caratterizza: mare sole spiaggia”. A fare da scenario a questa situazione sono ancora una volta, manco a dirlo, lavori pubblici, quelli proprio per il ripristino del litorale e il recupero delle antiche mura che le sovrastano, che non sarebbero stati eseguiti proprio a regola d’arte. Adesso si scoprono le malefatte, una vera e propria pulizia non è stata fatta, le mareggiate invernali hanno rimosso la sabbia sotto la quale erano finiti (sic) sepolti i rifiuti delle discariche, abusive, di un tempo. Viene da dire, stesso mare….stessa sporcizia. Nel frattempo in Consiglio comunale è arrivata una proposta deliberativa: la Giunta del sindaco Damiano sta pensando di istituire la tassa di soggiorno per turisti e vacanzieri, la bellezza di 5 euro a soggiorno.