Centrale del Mercure, verità e giustizia sul progetto Enel
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Giustizia è fatta! La sesta sezione del Consiglio di Stato ha messo la pietra tombale sul demenziale progetto della riattivazione della Centrale Enel della valle del Mercure. Solo la lettura della sentenza –la n.04400/2012 del I agosto 2012– può far capire l’interminabile serie di “irregolarità” che hanno caratterizzato l’iter autorizzativo. E che sono stati puntualmente denunciati -noi in prima linea- da chi ha sempre tutelato legalità, giustizia, interessi reali delle popolazioni della Valle. Adesso è tempo di festeggiare!
Ma è anche tempo di riflessione. Enel dovrebbe pur chiedersi chi e perché, al suo interno, abbia voluto questo disgraziato progetto, supportandolo oltre ogni ragionevole e giuridicamente sostenibile limite. Dilapidando, in tal modo, svariati milioni di euro e dando l’ennesimo colpo a una immagine aziendale che, dopo scandali più o meno recenti, si è dimostrata, ancora una volta, cinicamente aggressiva, sorda alle necessità dell’ambiente prezioso e protetto del Parco Nazionale del Pollino e ai diritti di intere popolazioni.
Altro che “energia che ti ascolta”!
E dovrebbero riflettere anche quei politici e politicanti, a cominciare da quelli di alto e altissimo rango, invischiati nel sostenere interessi che non erano quelli delle popolazioni che li hanno eletti. E speriamo, ora che la giustizia amministrativa ha fatto il suo corso, che altri ambiti della magistratura vogliano valutare la liceità di tante inopinate decisioni. Ma il Mercure, vertenza-simbolo in Italia e oltre, non è solo uno splendido punto di arrivo per chi crede nella intangibilità di diritti fondamentali –giustizia, legalità, lavoro, salute, sicurezza sociale.
E’ anche una vicenda che indica la necessità di vigilare costantemente per difendere questi diritti e che dovrebbe suggerire a chi non ha saputo o voluto tutelarli di fare un “passo indietro” rimettendo quei mandati, primi tra tutti quelli connessi al governo del territorio (senza infingimenti ci riferiamo in particolare agli Organi –tecnici e politici- di governo del Parco del Pollino) che non sono stati onorati come avrebbero dovuto. Non vogliamo continuare ad inseguire altri “Mercure”, e per far questo occorrono uomini appassionati e competenti che difendano il nostro territorio in primo luogo attraverso lo sviluppo economico ed occupazionale vero, in linea con le sue vocazioni turistiche ed agroalimentari.
Ecco tutti gli articoli di Malitalia sulla centrale:
L’ODISSEA DELLA CENTRALE DEL MERCURE
RIFLETTORI ACCESI SULLA CENTRALE DEL MERCURE
CENTRALE DEL MERCURE, CRESCE IL DISSENSO MA LA REGIONE CALABRIA SOSTIENE IL PROGETTO
UNA CENTRALE NEL PARCO PROTETTO
Le maestranze necessarie per il funzionamento della centrale – non lo dico io ma c’è scritto nel progetto dell’Enel se hai avuto modo di leggerlo – saranno scelte fra quelle che già lavorano per Enel in diverse altre parti d’Italia. Non ci saranno dunque assunzioni. chi vi fa credere che quel mostro ecologico porterà posti di lavoro vi prende solo in giro.
Siete dei coglioni a non voler la riapertura della centrale, fonte di lavoro per i giovani che sono costretti ad andarsene fuori per lavorare.
Resteranno solo le pecore nel vostro parco.
Volete sapere come andrà a finire la vicenda del mercure?
Visto che l’enel non ha nessuna intenzione di scendere a patti con organizzazioni mafiose, metterà in vendita la centrale che sarà acquistata dagli innumerevoli privati che non aspettavano altro. La centrale andrà in servizio, non sò con quali garanzie per l’ambiente, e non è detto che possa bruciare altro combustibile oltre al cippato. Cari sindaci contrari, organizzazioni pseudoambientalisti, e politici calabresi, aspetto di vedere quale sarà la vostra posizione. Buona fortuna