Nettuno , prove di guerra?
Siamo a Nettuno, nella provincia di Roma ed è una classica giornata d’estate. Calda, afa. Piazza Garibaldi è una zona centrale della città che di notte,ci dicono gli abitanti della zona, diventa un triste ritrovo di spaccio di eroina e altre droghe. Un uomo viene ucciso in pieno giorno.E’ una vera e propria esecuzione. Un agguato fatto con velocità e precisione. A cadere a terra è Modestino Pellino 45 anni , luogotenente del clan Moccia. Pellino fu arrestato nel 2010 dalla Dda di Napoli dopo due anni di latitanza ad Afragola.Nel 2008 fu inserito nell’elenco dei cento ricercati più pericolosi d’Italia. Nella su carriera criminale si è avvalso di alleanze esterne stabilite con vari cartelli in particolare con quello capeggiato da Antonio Cennamo,capo dell’omonimo clan Cennamo detto “tanucc ‘o malommo” , oggi detenuto in regime di 41 bis, che gestiva per la zona di Crispano, numerose attività illecite tra cui estorsioni, droga ed armi. Vista la sua spiccata personalità criminale “o micillo” era delegato dai vertici del clan Moccia a gestire gli aspetti più operativi delle attività ed era considerato un punto di riferimento.Si ritiene che rappresentasse uno dei più pericolosi componenti del gruppo di fuoco del clan Moccia ed era il capo zona di diversi comuni dell’hinterland di Afragola(Caivano, Cardito, Carditello, Crispano,Frattamaggiore e Frattaminore).
Dopo il suo arresto Pellino aveva chiesto di essere trasferito a Nettuno e vi era arrivato lo scorso gennaio. Non è chiaro il perché Pellino avesse scelto di allontanarsi in piena solitudine dalla provincia di Napoli. Di fatto era un sorvegliato speciale:ogni sera doveva rientrare alle 21 e non poteva uscire prima delle 7 di mattina. Chi lo ha ucciso di certo queste cose le conosceva e sapeva bene quali erano i suoi spostamenti. Ma Nettuno non è solo terra di “camorristi”, nel territorio è attiva una ‘ndrina del clan di ‘ndrangheta Gallace – originario di Guardavalle, in provincia di Catanzaro – colpita da due operazioni dei reparti anticrimine dei carabinieri, con decine di imputati per associazione mafiosa in attesa della sentenza di primo grado davanti al Tribunale di Velletri.
Cinque colpi di una pistola calibro 9 (sette quelli esplosi) hanno colpito Pellino . Un uomo sulla trentina vestito di nero che dopo gli spari si è allontanato verso via Bainsizza dove lo aspettava un complice in un motorino. Il killer aveva un cappello con la visiera,pantaloncini e maglietta nera con una pistola poggiata sul petto :Questo il racconto dei pochi testimoni oculari. Quello che è stato subito evidente è stata la scarsa risposta nel territorio di cittadini e società civile. Il sit-in organizzato dalle forze politiche della sinistra di Nettuno (Sel e Federazione delle Sinistre) è stato purtroppo di poco conto. Un sit-in che ha chiesto sicurezza nel territorio e un maggior numero di forze dell’ordine,ma anche un impegno maggiore da parte dell’amministrazione comunale di Nettuno.La maggioranza dei cittadini di Nettuno passa nell’indifferenza più totale davanti alla purtroppo misera mobilitazione. Parlando con tanti di loro o meglio quelli che poi hanno deciso di parlare è molto di più evidente la mancanza di consapevolezza di un rischio che la criminalità organizzata condizioni la vita delle città del litorale romano e della provincia di Roma.Da notare poi l’assenza del sindaco stesso di Nettuno Alessio Chiavetta, del Partito Democratico,a impegnato in convegni istituzionali .La politica ci sembra latitante e lo dimostrano pure le critiche che su una pagina di un social network sono arrivate al sindaco .Critiche che riguardano più le spese fatte dall’amministrazione ( riportate anche dal quotidiano Latina Oggi).La politica quindi a Nettuno è fatta così di pranzi e concerti ma in città purtroppo si respira un’aria ben diversa.
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