Dalla Calabria il nido di sicurezza antisisma unico al mondo

I valori, la responsabilità, la serietà, uniti alla consapevolezza che forse anche solo una vita umana può essere salvata, hanno portato l’imprenditore calabrese Antonino De Masi ad accelerare i tempi di diffusione della sua invenzione. Si tratta di un progetto/prodotto denominato “cellula di sicurezza” o anche “sistema di protezione statico, gabbia di protezione, nido di sicurezza”. Un vero e proprio scudo nei casi di sisma che, secondo quanto dimostrato dall’imprenditore della Piana di Gioia Tauro, – meglio conosciuto per il suo impegno contro l’usura bancaria e per avere portato a processo i vertici delle principali banche italiane – è capace di dare maggiore sicurezza. Il percorso che l’ha portato a realizzare il prodotto è stato lungo e faticoso. Ma ne è valsa la pena. Se non altro, perché De Masi è riuscito ad introdurre uno strumento di tutela e prevenzione che è unico al mondo. Secondo quanto sperimentato, la cellula di sicurezza resiste alla caduta verticale e orizzontale di un determinato peso (in relazione al modello). La cellula vuole essere un elemento capace di dare una protezione che risulta maggiore di 100 o 1000 volte rispetto ai rifugi di fortuna nei casi di terremoti, che consistono nel rifugiarsi sotto il letto o il tavolo. La cellula di sicurezza è progettata per resistere sia alla caduta di detriti che di eventuali masse più pesanti, come travi o interi solai. “Questa cellula di sicurezza – chiarisce De Masi – vuole essere un elemento concreto di tranquillità all’interno della propria casa, che rappresenterà quindi un guscio domestico sicuro per i propri figli e la propria famiglia, con limiti di carico e resistenza molto ampi”. Le strategie progettuali implementate nel realizzare una struttura facilmente montabile e spedibile, consentono di avere un prodotto a diffusione globale, con un prezzo accessibile a tutti.

Allo stato, infatti, questo progetto e questo prodotto, con i relativi brevetti, sono unici al mondo trattandosi di una soluzione assolutamente innovativa, mai realizzata prima. I test dei prototipi sono stati pienamente superati. Bisogna tenere conto che i prototipi sono stati realizzati in materiali comuni; sono stati testati con un carico di 9,3 tonnellate in verticale, sia statico che in caduta da diverse altezza alla massima velocità di discesa dalla gru; è stato testato un carico di 8.3 tonnellate sulla cellula in orizzontale; è stata provata la caduta di una trave da 1 tonnellata su una piccola parte del tetto della cellula; la struttura realizzata – che è modulare con moduli assemblati da 50 cm – è dimensionata sulle misure di un corridoio standard di una abitazione; le dimensioni della struttura sono 150 cm (lunghezza), 120 cm (larghezza), 230 cm (altezza). Il prodotto ovviamente non è nato da un progetto antisismico, la cellula di sicurezza – sottolinea nel suo piano De Masi – non garantisce al 100% ma solo la resistenza ad un determinato carico. All’intero della cellula, proprio grazie alla modularità, possono trovare rifugio una o più persone (4-6). La cellula di sicurezza è costruita in acciaio ricoperto da pannelli all’esterno, con una rete di protezione o in lamiera d’acciaio anche forata come protezione antidetriti. I moduli si montano in 10 minuti e il suo costo è di 2200 euro. La richiesta potenziale di aggira intorno al milione di prodotti all’anno. De Masi si è sempre contraddistinto per il suo impegno. A testa alta gestisce la sua attività e lavora per migliorare lo stato di cose in una regione dalle mille emergenze, prima fra tutte quella criminale. Dopo avere visto le immagini del terremoto in Giappone ha iniziato questo studio finalizzato a dare risposta ad una domanda: come si può, in casi di eventi distruttivi, garantire una relativa sicurezza ed incolumità delle persone all’interno delle proprie case? Da qui è iniziato un lungo periodo di studio e lavoro, spesso frenato anche dalle ristrettezze finanziarie. Da solo, e con le proprie forze, De Masi è pronto a portare la sua opera in Emilia, a quelle persone che – pur avendo una casa – vivono nelle tendopoli con la paura. Saltando qualsiasi iter burocratico, De Masi non è riuscito a tenere ancora nascosto il suo prodotto: “La mia coscienza, i miei valori, e la consapevolezza che anche solo una vita umana può essere salvata o una sofferenza affievolita nel dare sicurezza alle persone che, ancora oggi, vivono fuori casa mi hanno portato a modificare i programmi. Per cui, assumendomi responsabilità e forti rischi imprenditoriali, ho deciso di rendere pubblico tutto e mettere a disposizione di chi ne ha interesse quello che ho realizzato”. Lavoro e ricerca, ricerca e lavoro, impegno personale e finanziario – De Masi ha investito circa 300 mila euro per arrivare a brevettare un prodotto per edifici residenziali, industriali e commerciali. Il gruppo De Masi – nonostante le difficoltà – è una realtà importante nella Piana di Gioia Tauro, che già dà lavoro a 160 persone. Se il mercato risponderà, visto che la consegna è garantita al massimo entro 40 giorni, il Gruppo potrà assumere nuove persone. Elemento non secondario in una realtà difficile come quella calabrese.