Una triremi nel carcere di Favignana

(di Jana Cardinale)
Un gruppo di detenuti, individuati dalla casa di reclusione di Favignana, darà una mano, sotto la direzione del maestro ebanista Battista Balistreri, alla costruzione in scala di una “Trireme Romana”, un’imbarcazione che fu protagonista, nella battaglia delle Egadi, della prima guerra punica; un’imbarcazione da utilizzare per la promozione del territorio, prevista dal progetto, ambizioso, dell’associazione trapanese “Vela Latina Trapani”, che prevede poi di portare in giro per l’Italia la stessa realizzazione, per pubblicizzare la nostra storia e i nostri talenti, e che potrebbe essere il preludio di altre iniziative legate all’archeologia marina a scopo didattici. L’iniziativa è stata presentata alle cantine marsalesi Caruso & Minini, il cui titolare, Stefano Caruso, si è immediatamente appassionato al progetto che ha grande valenza sociale, decidendo di sostenerlo in pieno. L’iniziativa è stata presentata alla presenza del presidente del Consiglio Comunale di Favignana, Ignazio Galuppo, della professoressa Francesca Oliveri, della Soprintendenza del Mare, di Antonio Fragapane, progettista tecnico e studente in attesa dell’imminente laurea alla facoltà di Archeologia Marina e Navale all’Università di Trapani, Tonino Sposito, referente dell’Associazione “Vela Latina Trapani”, il professore Franco Torre, della stessa facoltà di Archeologia Marina dell’Università di Trapani e Stefano Caruso, titolare delle cantine. Saranno sei, esattamente, i detenuti coinvolti nel progetto, già coinvolti nei laboratori di “maestro d’ascia” avviati dalla facoltà e in grado, per le loro competenze acquisite, di lavorare anche nei cantieri navali di Trapani. Una volta completato, il modellino verrà esposto per un periodo presso lo Stabilimento Florio di Favignana, a disposizione dei turisti di passaggio, per poi emigrare in giro per l’Italia e a anche all’estero. L’idea, ancora più ambiziosa, è, in futuro, quella di realizzare una nave di dimensioni reali, di circa 35 metri. Il modello che invece è in programma già terminato per il mese entrante, è invece di 1,80 per 1,20 metri. . Eugenio De Martino conferma la vocazione dell’istituto di pena che ha un rapporto molto positivo con l’isola e con l’Amministrazione comunale. . Anche il professore Franco Torre ha parlato di grande valenza sociale del progetto, e soprattutto della necessità di ridare “una speranza”. Il modellino realizzato, che inizierà un viaggio itinerante che lo vedrà impegnato in esposizione presso le gallerie nazionali che fanno parte di un circuito storico-culturale, e che verrà esposto presso le maggiori strutture ricettive delle Egadi, poi tornerà a Marsala, nella sua sede naturale delle cantine Caruso e Minini, da dove comincia il proprio viaggio per unire, idealmente ma non solo, le energie migliori del territorio, per fare sistema tra le bellezze del territorio, per divulgare la storia e valorizzare le nostre origini e per porgere una mano a chi ha bisogno di una nuova possibilità.