Salviamo Villa Adriana

Addirittura il New York Times si dice pronto a scendere in campo se dovesse essere realizzato lo scempio di una discarica a pochi passi da un luogo protetto dall’Unesco e patrimonio dell’umanità. La conferma arriva dal principe Urbano Barberini, coordinatore del Comitato ” Salviamo Villa Adriana” che domani, 19 maggio, promuoverà, accanto al Fai, a Italia Nostra, al Wwf Italia, a Legambiente, agli istituti di archeologia italiano e tedesco la manifestazione “Porta il cuore a Villa Adriana”, nell’ambito del progetto” Save Italy” di Philippe Daverio. Barberini ha aggiunto: “Il prefetto Giuseppe Pecoraro e il governatore del Lazio Renata Polverini non si devono rendere responsabili di un crimine culturale che rimarrà come una macchia indelebile sul nostro Paese. Confido nell’attenzione e soprattutto nella sensibilità del premier Monti che dovrà incontrare a breve il prefetto Pecoraro e che saprà difendere i suoi ministri, Clini e Ornaghi, e la legalità nell’interesse del Paese”.I Comitati contestano i numeri dei tecnici del Prefetto:“i conti non tornano! Lo dimostreremo nei tribunali.”Così’ dicono Carlo Ripa Di Meana (Italia Nostra), Urbano Barberini (Comitato Salviamo Villa Adriana), Gianni Innocenti (Comitato Uniti contro le discariche).
“Si è deciso di risolvere il problema dell’emergenza partendo dal sito con il maggior numero di vincoli, a colpi di deroghe, contro il parere formale di tutte le Autorità competenti, causando un conflitto Istituzionale ed anche un grave danno all’immagine internazionale del nostro Paese.Il Prefetto abbia il coraggio di ammettere al Presidente del Consiglio Monti ed all’opinione pubblica che il risultato del suo lavoro ha portato alla scelta di un sito inidoneo con una volumetria disponibile di solo 800.000 m3, contro i 3 milioni di fabbisogno della Capitale.La scelta di Corcolle è l’ammissione della volontà di mantenere Roma in un perenne stato di emergenza. Roma non deve diventare Napoli e Corcolle non deve diventare Chiaiano!Nel rispetto del principio di precauzione, il Prefetto deve smentire formalmente e scientificamente la denuncia delle Autorità competenti in riferimento non al livello della falda (documentato da abbondanti studi) ma al rischio di inquinamento delle acque idropotabili in considerazione del fatto che il quadrante est di Roma è l’unico che, ancora oggi (come 2000 anni fa), serve la Capitale d’Italia (basta guardare la Fontana di Trevi e chiedersi da dove arriva quell’acqua!).
Siamo pronti alla battaglia legale e presto renderemo disponibili alle Autorità competenti la documentazione tecnica e scientifica prodotta in questi mesi.”
Il Prefetto rispetti la legge a tutela dell’ambiente, dei beni culturali e soprattutto della salute pubblica. Questo chiedono i comitati che domani porteranno “il cuore a Villa Adriana” in una giornata che diventa un appuntamento importante per rilanciare la lotta contro la discarica e la lottizzazione di cemento “Nathan”.