I comitati per “Salviamo Villa Adriana” rilanciano

I comitati che si sono battuti contro la discarica di Corcolle ,dopo due giorni di brindisi davanti all’ingresso della villa dell’imperatore Adriano per lo scampato (per ora) pericolo della discarica,non si fermano più e rilanciano la battaglia per la salvaguardia del territorio,dell’ambiente e del patrimonio artistico di Villa Adriana e Tivoli.Lo scempio è ancora sotto gli occhi di tutti con la Lottizzazione Nathan di Mezzaroma, in corso di approvazione, e il degrado del Mausoleo della Tomba dei Plauzi , un simbolo per la città di Tivoli ma che ora è il manifesto del degrado. Il complesso monumentale di Ponte Lucano è costituito dal ponte romano e dal Mausoleo dei Plauzi che, con il sepolcro di Cecilia Metella sull’Appia Antica, rappresenta una importante testimonianza delle imponenti sepolture delle famiglie nobiliari in età tardo-repubblicana.Fonte di ispirazione fin dal Rinascimento è stato rappresentato in innumerevoli quadri e stampe di grandi artisti: dal Piranesi a Salvator Rosa, a Lorrain, Poussein e Corot, solo per citarne alcuni. È un sepolcro a tamburo del I sec. a.C. Il ponte romano, posto sull’antico tracciato della via Tiburtina, è costituito da 5 arcate, tre delle quali ormai interrate a causa dei materiali trasportati dal fiume che da anni non vengono rimossi. La sua costruzione è stata attribuita a Marco Plautio Lucano, diumviro con Tiberio Claudio Nerone -14-37 d.C.Poco a valle è stato localizzato il porto dove veniva imbarcato l’antico lapis tiburtinus(travertino) destinato alla costruzione dei grandi monumenti Romani; dal Ponte Lucano infatti l’Aniene diveniva navigabile.Per la città ha un grande significato storico e simbolico, campeggiando sullo stemma cittadino al di sotto dell’aquila. La vicenda del progetto di difesa idraulica a Ponte Lucano inizia nella seconda metà degli anni ottanta; motivazione ufficiale: le frequenti esondazioni dell’Aniene che allagano il piazzale di Ponte Lucano e danneggiano i nuovi edifici commerciali e industriali sorti in quegli anni sorti presso il fiume (peraltro in gran parte abusivi).
È possibile però che un ruolo abbia avuto anche la prospettiva di sottrarre alla zona di esondazione i terreni pregiati presso Villa Adriana destinati alla lottizzazione Nathan, bloccata poi dalla Soprintendenza Archeologica nel 1989.Le esondazioni dell’Aniene e la loro dinamica sono indubbiamente collegate al restringimento artificiale del fiume e all’abbondante scarico di materiale (ben documentato dai risultati dei dragaggi effettuati negli ultimi anni) che causa l’innalzamento dell’alveo.
I lavori di difesa idraulica conclusi dall’agenzia regionale ARDIS nel 2004, eseguiti senza neppure uno studio preliminare dei flussi nell’asta del fiume, hanno chiuso il complesso monumentale dietro un muro di cemento alto circa 4 m. L’opera si è rivelata inoltre inefficente dal punto di visto idraulico: la sede stradale si allaga come e peggio di prima.Il muro di cemento che circonda il mausoleo di fatto è una salvaguardia per i terreni della futura Lottizzazione Nathan. Nell’estate 2004 i lavori dell’ARDIS sono pressoché compiuti. Nulla risulta fatto per la sistemazione dell’area interna (il “parco archeologico”), né il muro è mitigato da alcuna struttura degradante.Il “World Monument Fund” lo ha inserito tra i 100 monumenti da salvare per rilevanza storico-archeologica. Tutta questa documentazione è stata raccolta dal “comitato Salviamo Ponte Lucano” di cui fanno parte le Associazioni Rosa di Maggio, Italia Nostra circolo Sabina e Aniene, Comitato promotore Parco Archeologico Ambientale del Barco, Società Tiburtina di Storia e d’Arte, WWF sezione Aniene e Monti Lucretili e alcuni privati cittadini hanno dato vita al Comitato per il Restauro la Tutela e la Valorizzazione dell’area di Ponte Lucano.