
Pio La Torre 30 aprile 1982
Il 30 aprile del 1982 veniva ucciso, insieme a Rosario Di Salvo, l’onorevole Pio La Torre, segretario regionale del PCI in Sicilia. Un uomo che ha combattuto la mafia e i poteri forti. Uomo attento e di grande genialità politica e umana.

Mafia: “Siamo stati ad un passo da prendere Matteo Messina Denaro”.
Giuseppe Linares, ex capo della Squadra Mobile di Trapani, testimonia a Marsala ad un processo contro Matteo Messina Denaro e i suoi complici, i suoi picciotti. Tra le tante dichiarazioni anche quella che il latitante poteva essere preso già nel 2010.

Karim e gli altri tunisini scomparsi sulla rotta di Lampedusa
Una donna lotta per sapere che fine hanno fatto decine di suoi connazionali, molti dei quali sbarcati sicuramente in Italia. “Le famiglie di questi ragazzi sono disperate – ci dice – e hanno il diritto di sapere. Non è possibile che in un Paese civile come l’Italia si possa sparire così”. L’Arci ha presentato una denuncia contro ignoti per la sparizione di 270 persone

L’arte della mimetizzazione delle discariche abusive a Nord Est
Stabilimenti balneari, porti turistici, parchi giochi, aree naturalistiche utilizzati per occultare rifiuti tossici nocivi.L’emergenza delle discariche abusive costituisce uno dei principali problemi da risolvere per l’Italia. Lo testimoniano i numerosi procedimenti di infrazione avviati dalle autorità comunitarie

Malitalia presenta il suo primo e-book
Il nostro primo e-book dedicato a Matteo Messina Denaro è scaricabile gratuitamente sia nostro sito [Scarica l’e-book su Matteo Messina Denaro da Malitalia: Versione epub – Versione pdf] che dalla nostra pagina Facebook [Scarica l’e-book su Matteo Messina Denaro da Facebook].

Il 25 Aprile a Casa Cervi
La “resistenza” non è un ricordo ma un fatto presente che non può riempire solo la celebrazione di un anniversario, quello del 25 Aprile, ma deve riempire atti e azioni quotidiane. A dirlo sono stati Gelindo e Adelmo Cervi eredi…

La politica: il cambiamento possibile
Il dilemma del rinnovamento delle classi dirigenti. Due, massimo tre mandati a tutti i livelli della politica, dal Parlamento alle cariche nei partiti. Forse, in questo modo, come dice Giorgio Napolitano, l’opinione pubblica non volterebbe più le spalle alla politica, e lascerebbe a casa i demagoghi opportunisti, anche loro eterni, senza mandati a scadenza, perché capirebbe che qualcosa sta cambiando “per estirpare il marcio dai partiti”.

Caso Cacciola, in manette il fratello di Cetta
Arrestato nel milanese Giuseppe Cacciola, il fratello della testimone di giustizia, Maria Concetta, morta a 31 anni dopo avere ingerito dell’acido muriatico. L’uomo era latitante dallo scorso febbraio. Da quando cioè, il gip del Tribunale di Palmi aveva emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere per padre, madre e fratello della giovane donna vessata e maltrattata da una famiglia che l’ha portata ad ammazzarsi.

Accusati di camorra, ma pagati dalla Regione
Nell’Italia del paradosso anche questa storia è emblematica: consiglieri regionali, condannati in primo grado o in carcere per reati collegati alle mafie,continuano a ricevere l’indennità di carica che supera lo stipendio di un professore di liceo o di un poliziotto.

L’avvocato delle cause invisibili
Chi è un cloachard o meglio barbone? Perchè per noi sarà sempre un vagabondo?. Di cosa potrebbe aver bisogno, nel caso volessimo alleggerirci la coscienza? Di un pasto caldo, di una coperta, più semplicemente di due spiccioli. Molto più difficilmente potremmo pensare che proprio quel barbone ha bisogno di una mano per esercitare quei diritti che noi ci vediamo garantiti come l’aria che respiriamo.

Scacco al clan delle donne
Oggi in provincia di Caserta un colpo al clan Belforte. 44 ordinanze di custodia cautelare in un’operazione che delinea il ruolo di assoluto rilievo delle mogli dei capoclan.Gestivano una cassa comune garantendo così il proseguimento delle attività illecite.

Trapani: quei favori “a luci rosse”
Viene da pensare al famoso divertente slogan elettorale dell’onorevole Cetto La Qualunque, “cchiù pilu pi tutti”, proprio così, a Trapani la regola per diversi politici era diventata questa, e i due sexi night finiti nell’indagine si è scoperto erano molto bene frequentati da politici e professionisti alla ricerca della distrazione utile per dimenticare le grane della giornata.

Salemi:perchè il comune è stato sciolto
Nelle motivazioni relative allo scioglimento del comune di Salemi si legge: “l’amministrazione, col sindaco e vicesindaco, non ha posto alcun argine al condizionamento esercitato dall’on. Giammarinaro”. La relazione del ministero dell’Interno è drastica, secondo il Viminale, nel procurato inquinamento mafioso “il sindaco ha precise responsabilità”.

La Sicilia, la mafia e il voto: Sgarbi bocciato dal Tribunale di Marsala
Il Tribunale Civile di Marsala ha dato ragione al Viminale. Sgarbi è in candidabile in Sicilia per quello che è successo a Salemi. La decisione è di oggi pomeriggio, 20 aprile. Il critico dice : “Resto in campagna elettorale e se eletto sindaco resterò sindaco, non mi dimetterò, la sentenza pronunciata è di primo grado e ancora ci sono altri due gradi di giudizio”.

La Sicilia e i party sul modello Cosa Nostra
Sembra uno scherzo ma invece è vero. Sabato la Decima Festa del Paradiso dell’Etna a San Giovanni La Punta (CT) denominata “Baciamo le mani Party”. Bisognerà vestirsi in un certo modo, coppola, gilet, camicia bianca e pizzini. E questa è,secondo gli organizzatori, la promozione del”made in Sicily!!!
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