Pensieri da Palermo
Pensieri da Palermo. Diciamo che comincio a rompermi sinceramente le palle. Diciamo dei produttori di illusioni. Gente che parla bene, ma proprio tanto bene. Affascina, ammalia, convince pure. Soprattutto giovani, soprattutto chi ha bisogno anche di una speranza per andare avanti. Quanti ne sto vedendo qui a Palermo, gente che anni fa predicava l’antimafia, quella dura, impegnata, parlava di legalità e di rinnovamento della politica. Quanto mi hanno scassato invitandomi a convegni, dibattiti, a farsi intervistare per dire due minchiate che poi gli dovevi regolarmente aggiustare perché avessero un senso. Ora li ritrovo cacicchi da quattro soldi e uomini di potere, più attenti al sottogoverno che alla politica vera. Bene, non sono i primi e non saranno gli ultimi. Che fare? Smascherarli e sputtanarli. Le parole e le speranze che suscitano sono cose troppo serie per essere affidate a cialtroni così