Passeggiate urbane

(di Carmine Zaccaro)

Roma – La capitale è piena di snodi per traffico, persone e mezzi pubblici, uno di questi è Porta Maggiore. Gli abitanti di Roma, e in modo particolare gli studenti dell’ateneo romano “La Sapienza”, conoscono bene questo crocevia, in cui sono costretti a transitare tutte le mattine a causa dei disservizi e della scarsa frequenza di alcuni mezzi pubblici.
Ricostruiamo il problema di questo punto nevralgico cittadino. Porta Maggiore rappresenta per molti un punto di passaggio obbligatorio, infatti, tutti coloro che usufruiscono dei mezzi pubblici diretti verso Piazzale del Verano (prettamente studenti de La Sapienza), Ospedale Policlinico (studenti e chi debba usufruire dei servizi ospedalieri, nonché dipendenti della struttura), Via Nomentana, Viale Regina Margherita ecc. (punti in cui si concentrano sedi e uffici verso cui si dirigono dipendenti dei vari settori), provenienti dai quartiere Prenestino, spesso sono costretti a utilizzare i tram 14 e 5 per avvicinarsi nelle zone, che dovrebbero essere raggiunte da e con un altro tram, il 19, il quale nella logistica del suo percorso non passa per Porta Maggiore verso Termini, ma procede verso le direzioni indicate sopra. Pertanto i passeggeri dei mezzi pubblici arrivano nel crocevia in questione, scendono dal tram che ferma a Porta Maggiore e attraversano i binari del tram, del trenino che dai Giardinetti (trenino diretto, che collega le zone periferiche come Centocelle al centro) è diretto a Termini, nonché la strada verso scalo San Lorenzo, laddove potranno aspettare o, il ritardatario 19, oppure un altro mezzo famoso e noto: il 3.

Le coincidenze dei mezzi, o gli scali e gli incroci di vari bus e tram per chi usufruisce dei mezzi pubblici non sono una novità, né tantomeno sono un problema, se questo accadesse senza fretta, agitazioni, accumuli di ritardi, tutti elementi indissolubili da una normale giornata in una città come Roma, soprattutto in orari di punta.
Tutti questi aspetti sono alla base del generale disappunto verso il servizio pubblico, nonché molto spesso ragione scatenante di svariate discussioni sugli stessi mezzi stracolmi, che portanto il malcontento dei cittadini e l’allontanamento dal vivere civile.

Dal video è lampante e palese quali siano i problemi legati a questo snodo, in quanto sono facili eventuali incidenti legati all’attraversamento della strada senza attenzione, per la fretta di chi deve prendere i mezzi pubblici e chi guida in preda alla velocità per il ritardo. Rappresenta un notevole problema da risolvere non solo l’inefficienza dei mezzi come il 19, il quale dovrebbe passare con frequenza maggiore, per ridurre una vera e propia “migrazione dei passeggeri” dei mezzi, e il generale disagio e diffidenza nel servizio pubblico; inoltre l’altro problema è creare in questo punto di incontro e di passaggio una segnaletica stradale, semafori, strisce pedonali, nel punto – in cui come si vede nel video – la gente attraversa la strada senza preoccuparsi della propria incolumità e senza usare il buon senso di raggrupparsi e aspettare che le macchine si fermino per permettere il passaggio.
Con la presenza di un addetto alla gestione del traffico, polizia municipale o altre figure, con dei mezzi elettronici, come i semafori, sarebbe molto più facile e molto meno pericoloso far defluire i pedoni, senza rischiare degli incidenti a cui si scampa quasi per miracolo.
Cosa impedisce al comune di Roma di intervenire in merito a questo problema? Come risponde l’Atac alla inefficienza di un servizio pubblico urbano nelle ore in cui ci sarebbe maggiore necessità di mezzi, per gli spostamenti dei cittadini?