Iustizia, iustiziae

da casertaweb

La giustizia, come la sanità e le pensioni, è una voce importante sia del bilancio dello Stato che della vita civile del paese. Una buona giustizia, efficace ed efficiente, è il segno distintivo di una democrazia.
Ma come si può fare giustizia, efficace e efficiente, quando ogni anno ci sono oltre 5000 nuovi procedimenti attivati? E quando esistono situazioni al limite del paradosso?
Come quella del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, zona “rossa” ad alto rischio criminalità dell’area casertana. Ma anche ad alto rischio cause di lavoro visto che l’interland è pieno di aziende che in questo momento di crisi sono i sofferenza. Insomma un Tribunale con un cumulo di problemi, denunciati con dettaglio dall’Associazione Nazionale Magistrati,sottosezione di Santa Maria Capua Vetere, sia al Consiglio Superiore della Magistratura, al Ministero della Giustizia e alla sezione ANM di Napoli.
Che dire dei dati che emergono da questa relazione?
Tribunale in un’area,eufemisticamente, difficile. Siamo tra Caserta, Castelvolturno,Casal di Principe. In questo Tribunale sono 90.532 i procedimenti civili, di cui 32.337 di lavoro e previdenza e 57.285 i procedimenti penali. L’organico del Tribunale è composto da 94 magistrati, di cui 1 Presidente, 8 presidenti di sezione, 1 presidente della sezione lavoro, 71 giudici e 13 giudici della sezione lavoro (dati ANM)
Sempre l’ANM sottolinea la difficoltà di gestire,m con personale carente, la mole di lavoro determinato dalla forte presenza della criminalità organizzata ed infatti presso i sei collegi che si occupano del dibattimento penale risultano pendenti, alla data del 30.6.2011, 799 processi penali, di cui oltre 100 aventi ad oggetto reati di criminalità organizzata di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tra tali ultimi processi molti risultano di particolare complessità per numero di imputati e di imputazioni. Infatti 21 processi sono a carico di oltre 10 imputati. Ben 5 processi penali pendenti sono, invece, a carico di oltre 60 imputati.Nell’anno 2010 risultano sopravvenuti 363 nuovi processi penali, di cui 58 aventi ad oggetto reati di criminalità organizzata di competenza della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Solo nel primo trimestre dell’anno 2011 risultano sopravvenuti ben 102 processi, di cui 18 di provenienza dalla DDA di Napoli.Quattro dei sei collegi penali stanno, tuttora, celebrando processi con oltre 60 imputati; mentre gli altri due collegi stanno celebrando processi con un numero di imputati superiore a 40.
Ma la cosa che desta maggior clamore è il pensiero che il Tribunale Civile sia dislocato in un palazzo che è stato costruito per l’edilizia residenziale e cioè doveva essere un condominio di famiglie (di proprietà del fratello di Nicola Cosentino, ex sottosegretario e coordinatore PDL Campania). La sistemazione era provvisoria. Dura da 10 anni. La palazzina non ha le necessarie strutture per i portatori di handicap e quindi può capitare che l’udienza si tenga al di fuori del palazzo stesso, per strada o in macchina, per esempio (come documentato anche da corriere.it).
Oppure che durante l’estate le udienze diventino un appuntamento per i condomini vicini. Una specie di teatro delle disgrazie altrui. Niente privacy. Rinvii lunghissimi. Un archivio che ha sede negli scantinati, poca aerazione, senza luce.
Ora la nostra giustizia non gode di buona pubblicità. Passano decenni perché si arrivi alla fine di un processo e ciò non sancisce la ragione o il torto (è il caso di 109 operai della ex SVAR di Latina che dal 2000 attendono i soldi del fallimento e pur avendo in mano la sentenza non riescono ad ottenere nulla). Ma è anche vero che forse nulla si è fatto anche per migliorare la situazione delle sedi giudiziarie. Non sarebbe il caso di occuparsi prima di questo ancor prima di processo lungo o breve o di prescrizione?