Casapesenna, alla ricerca dello Stato

5 febbraio 2009 : il Prefetto Maddaloni chiama alle 20.30 da un apparecchio intestato al ministero dell’Interno: «Ingegnere, sono il dottor Maddaloni. Volevo dirle che proprio adesso mi ha chiamato Iorio e nella posta di stasera è uscito quel calendario; il termine è fissato il 24, quindi adesso ci troviamo pure con quel discorso della voce del 24 (già si diceva che quella fosse la data, ndr). Quindi – prosegue il prefetto – per il 24, per cui quella operazione entro il 10…». Zagaria (il sindaco di Casapesenna)lo interrompe: «Va fatta». Maddaloni aggiunge: «Per avere quelle due settimane di tempo per perfezionare, però ha detto quello che in due settimane ce la facciamo ampiamente perchè loro preannunciano già prima telefonicamente che ci stanno queste cose, in modo che già le inseriscono».

Zagaria si limita a commentare: «Va bene». Il prefetto riprende: «Va bene? regolatevi voi… No, ci tenevo a rettificare questo termine». Il vicesindaco ringrazia: «Ha fatto benissimo… Noi aspettavamo una cosa». Maddaloni spiega: «E no, quello invece mi ha chiamato proprio… Dato che mi aveva dato quel termine, ha capito che ci tenevo a questa cosa e ha detto: guarda adesso che prendo la posta… Ed è uscita questa cosa in mezzo».

Questa conversazione, che fa parte dell’ordinanza dell’arresto del sindaco di Casapenna, fa capire come lo “Stato”, rappresentato da alcuni suoi personaggi, aiuti l’Antistato o comunque sia una specie di “angelo custode” del territorio.
Insomma un Prefetto da consigli su come evitare lo scioglimento di un comune per infiltrazioni mafiose! Un esempio di lotta al crimine organizzato.
E’ amareggiato, ma sempre combattivo, Lorenzo Diana, Presidente della Rete della Legalita’ . Una vita spesa alla lotta contro il crimine organizzato, con cuore e passione ma anche con tanta razionalita’.
“Qui a Caserta da alcuni anni, dopo la stagione di Setola, c’e’ stata una reazione dello Stato con la presenza dei militari e il famoso metodo Caserta. Nello stesso tempo la procura antimafia e’ andata avanti mettendo in moto un meccanismo che viaggia in sincrono tra azione di contrasto all’ala militare e confische dei patrimoni. Un’azione forte che sta portando risultati. Ma a fronte di questo nessun attacco al grumo politico/economico che la fa da padrone su questo territorio. Quando si arriva a toccare il livello parlamentare, il livello scomodo tutto si ferma. E quei magistrati osannati per gli arresti dei latitanti vengono subito attaccati. Mentre in tutta Italia si sono sciolti molti comuni per infiltrazioni mafiose qui da anni non se ne vede uno eppure molti sindaci sono stati arrestati per reati riconducibili al crimine organizzato. Purtroppo poi si scoprono legami di uomini dello Stato con l’antistato. Vedi il prefetto Elena Maria Stasi che si fa in quattro per regolarizzare la posizione del fratello di Nicola Cosentino (titolare di due richieste di arresto) con l’antimafia e poi viene eletta nella lista proprio del sottosegretario. Ma c’e’ anche il prefetto vicario di Caserta intercettato ad occuparsi delle vicende dei due fratelli Orsi. In questo ambito lo Stato e’ stato completamente assente. Caserta e’ diventata una zona franca, c’e’ stata una nuova espansione delle pratiche di condizionamento sugli appalti, per esempio, sempre piu’ collusione e piu’ inquinamento nella cosa pubblica. E poi logicamente dobbiamo pensare che la politica deve cambiare. Cosa aspetta? I partiti non possono cavarsela con le sospensioni (burla perche’ poco dopo quei nomi ritornano). Dobbiamo smettere con la retorica ed avere la forza di recidere, con un bisturi tagliente, i legami tra politica, economia e criminalita’. Bisogna passare all’azione e rispondere alle esigenze sociali del territorio non e’ stato fatto neanche un intervento su questa strada solo un inasprimento militare. Chiedo al Ministro Cancellieri una ricognizione su 20/30 comuni ( ma forse saranno di piu’) gia’ segnalati per capire meglio e mettere in luce il groviglio, oramai consolidato, tra mafia e politica”.
Facciamo nostro questo appello al Ministro Cancellieri che ci e’ sembrato voglia cambiare modo di operare rispetto al precedente Ministro e che, per questo forse, ha un staff di Prefetti che conoscono bene la materia. Soprattutto Frattasi che ha vissuto sulla sua pelle l’esperienza del Comune di Fondi mai sciolto per mafia nonostante la sua documentata e sostanziosa relazione presentata al Ministro Maroni.