‘Ndrangheta, sciolto il consiglio di Ventimiglia

Altro duro colpo alla ‘ndrangheta. Altro provvedimento a firma del ministro Anna Maria Cancellieri che, questa volta, a proposito dell’infiltrazione della mafia al Nord, ha voluto lo scioglimento del comune di Ventimiglia. Una scelta quasi annunciata dato che, fra le motivazioni dello scioglimento, vi sono i documenti raccolti nell’inchiesta Maglio del 2011 e nella relazione del prefetto.
Oggi un comunicato del Ministero dell’Interno chiariva che la città aveva subito condizionamenti da parte della ‘ndrangheta. Motivo per cui è stata interrotta anticipatamente l’esperienza politica della maggioranza di centrodestra (Pdl), eletta nel 2007. Va detto pure che l’amministrazione di Ventimiglia guidata da Gaetano Scullino, è la seconda ad essere sciolta nella provincia di Imperia. Prima era toccato al comune di Bordighera.
Sotto la lente d’ingrandimento sia alcuni concorsi pubblici che le attività della ‘ndrangheta in tutta la Liguria, come emerso dall’operazione Maglio, sia nel tessuto imprenditoriale che politico.
La relazione prefettizia del 2011 già segnalava il “tentativo di condizionamento degli enti locali soprattutto nel settore degli appalti pubblici, forniture e servizi, nonché nel settore commerciale e urbanistico. Pregiudicati calabresi erano intenti a osservare il lavoro della Commissione d’accesso di Ventimiglia, con atteggiamenti e finalità tipici degli ambienti malavitosi della regione d’origine”. Nella relazione veniva inoltre specificato che le famiglie mafiose che stavano a Ventimiglia avevano rapporti con la cosca dei Piromalli di Gioia Tauro, dalla quale ricevano gli ordini.
Pare inoltre che i mafiosi avessero messo le mani nell’affare per la costruzione del nuovo porto. Questo ma anche particolari appoggi politici ad uomini che sono stati eletti in città e non solo.
Insomma, non sappiamo se è un caso, ma in due mesi il ministro dell’Interno ha sciolto il comune calabrese di Nardodipace (prima quest’operazione sembrava molto complicata); ha mandato una commissione d’accesso al Comune di Reggio Calabria per valutare il pericolo d’infiltrazione mafiosa e si sta muovendo anche nei rapporti che la ‘ndrangheta ha saputo costruire al Nord, facendosi dei referenti politici che l’aiutassero a portare avanti gli affari e incrementare il proprio potere economico. Forse non è un caso….