Taxi amari

“Sono le tre del pomeriggio quando Loreno Bittarelli, leader storico dei tassisti romani e padre-padrone del 3570, la più grande cooperativa della Capitale, arriva nel catino del Circo Massimo. Fa freddo, ma la tensione infiamma gli animi. L’ala dura della categoria, soprattutto i tassisti napoletani, si aspetta risultati concreti. Bittarelli, completo blu ministeriale e scorta da capo di Stato, sale sul palco e viene accolto dai cori, “Siamo noi, siamo noi, i tassisti dell’Italia siamo noi”, non porta risultati, ma “disponibilità” e “caute aperture” da parte del governo. Solo generiche rassicurazioni dopo quattro giorni di blocco e di presidio. “Il governo – dice – ha giudicato le nostre proposte indubbiamente ragionevoli, e domani (oggi per chi legge, ndr) le valuterà nella riunione del Consiglio dei ministri”.
Un’altra giornata di attesa con la speranza che il governo modifichi sostanzialmente la parte del decreto sulle liberalizzazioni che riguarda i taxi, che a molti non va giù. Partono i primi fischi. Bittarelli invita alla calma. “Qualcosina stiamo cedendo, ma forse ce la faremo a cancellare le doppie licenze in capo ad un unico soggetto e a rivedere la territorialità “.
I fischi si fanno sempre più forti. “Abbiamo anche espresso perplessità sul ruolo dell’Authority, e sulle malattie professionali ci è stata assicurata l’apertura di tavoli con Inps e Inail. Ora vi dico la mia opinione: se vogliamo facilitare l’esito della trattativa il servizio va ripreso”. È la scintilla che fa esplodere una piazza insoddisfatta. Partono fischi, urla, esplodono mortaretti. La leadership sindaca-le, oltre a Bittarelli c’è Pietro Marinelli, Ugl, capelli bianchi e tatuaggi, ha perso il controllo della situazione. Bittarelli, sul camioncino adibito a palco, perde invece le staffe. “Qui ce becchiamo na denuncia, sapete che c’è, fate un po’ come ve pare, ognuno è libero di ammazzarsi come vuole”. Lascia il microfono e va via, accompagnato dai guardaspalle e dalle grida “venduto, merda”.
In serata, ospite di Bruno Vespa, rincara la dose. Il governo ha mostrato delle aperture, ma ci sono tra i tassisti “frange di facinorosi che non vogliono l’accordo”. E’ il caos con migliaia di tassisti che continuano fino a sera ad affollare il Circo Massimo e a maggioranza votano una mozione per continuare lo sciopero. Volano botte tra i diversi rappresentanti delle sigle sindacali (ben 23) e schiaffi per i giornalisti. Anche un nostro collega del sito viene aggredito. Intanto si formano capannelli di sindacalisti (Federtaxi,Area e altri gruppi) che si preparano ad una dura battaglia interna per mettere in discussione Bittarelli e la delegazione che ha trattato con il governo.
“Monti manco li ha voluti vedere – dice uno di loro- li ha ricevuti il segretario Strano, che non è ministro e neppure sottosegretario”. Tutto rinviato alla riunione del Cdm di questa mattina, per il momento la categoria porta a casa un comunicato. “Si è svolto stamane a Palazzo Chigi- si legge- il previsto incontro tra la presidenza del Consiglio e le rappresentanze sindacali dei tassisti. Dopo aver illustrato la posizione del Governo in tema di liberalizzazioni del settore, il Segretario Generale Mario Strano e i rappresentanti sindacali si sono confrontati sulle proposte di modifiche consegnate ieri alla presidenza del Consiglio. Al termine dell’incontro il Segretario Generale ha assicurato che le proposte avanzate dai sindacati (alcune delle quali indubbiamente ragionevoli) saranno valutate e discusse collegialmente dal Governo nel Consiglio dei Ministri”. Base da una parte, quindi,e vertici dei sindacati dall’altra. Con la protesta che continua a macchia di leopardo. A Napoli i tassisti minacciano di “occupare la città”, e il prefetto parla di precettazione. A Palermo continua il blocco totale, mentre a Bologna riprende il servizio con i tassisti “in allerta”, agitazione ancora in corso a Milano, dove il servizio sarà assicurato solo per le categorie “, a Genova si lavora, ma i tassisti continuano il presidio.più deboli”

(pubblicato su Il fatto Quotidiano del 20 gennaio 2012)