Ma il cielo è sempre più blu

(di Domenico Logozzo)
“Ho ritrovato la mia terra più bella di quanto non sospettassi io stesso, coi suoi altopiani interni che paiono d’una contrada boreale d’Europa, e la vecchia consunta sponda greca del Mar Jonio”.Così scriveva Corrado Alvaro nel maggio del 1938 della nostra bella ed amata Calabria.Sensazioni positive.Come quelle che suscita oggi la splendida costa calabrese attraverso la foto pubblicata su facebook da un cultore del passato e del presente di Gioiosa Jonica,come Luciano Linares D’Aragona.Un benemerito della comunità gioiosana che con umiltà e passione mette in luce le bellezze di una terra troppo infangata ed umiliata.Ingiustamente abbandonata.Colpevolmente ghettizzata.La foto è stata scattata alle 11.45 di martedì 24 gennaio 2012 sulla spiaggia di Marina di Gioiosa Jonica.Fantastica.Con le pietre brillanti,il mare limpido,il cielo blu ,quel “cielo sempre più blu” cantato da Rino Gaetano,un figlio della costa jonica ,un crotonese che ha onorato la Calabria.
Questa immagine conserviamola.Nella mente e nel cuore.E tiriamola fuori nei momenti in cui sentiamo il bisogno di ammirare i doni che madre natura ha dato alla Calabria.Per non dimenticare le nostre limpide e forti origini. Natura da amare.Da rispettare.Beni dell’umanità.Quanti ci sono nella parte estrema e più profonda e più ignorata d’Italia!Riportali alla luce.Il miracolo dei Bronzi si è compiuto nei primi anni Settanta a pochi chilometri di distanza da qui,nel mare di Riace.Luoghi e tesori esplorati e da esplorare che la Calabria deve mantenere integri.Esaltare.Non deturpare.Non far deturpare.Da nessuno .E per nessun motivo! E quando,alla vigilia della stagione estiva,come da decenni accade,ci verranno a dire – e lo faranno sapere a tutto il mondo -,che “il mare calabrese è inquinato”, che bisogna stare attenti :”è sporco, ci sono problemi per la salute dei turisti,grossi problemi per la balneabilità”, rispondiamo per le rime.Facciamoci sentire.Questa foto tiriamola fuori,mostriamo il vero volto della Calabria pulita,limpida,da ammirare e da amare.Le campagne pubblicitarie si fanno attraverso la promozione della realtà,non con i…fumetti che costano molto e producono poco.Una foto come questa vale milioni di euro! Ma attenzione:non prestiamo il fianco ai nemici dello sviluppo turistico calabrese.Facciamo funzionare i depuratori,costruiamone di nuovi,la raccolta dei rifiuti sia all’altezza della situazione,facciamo sì che la nostra terra sia davvero un modello di accoglienza e che la parola che con il sorriso viene più frequentemente usata con gli ospiti:”Favorite”,sia davvero la parola chiave per “favorire” l’avvio di un rapporto diverso e proficuo con l’industria del forestiero.Il turismo può e deve essere efficacemente una carta vincente per la nostra terra che i denigratori ad oltranza vorrebbero eternamente in ginocchio.Per sfruttarla ed impoverirla ulteriormente
Ripartenza.Deve essere questo l’obiettivo primario.La sfavillante foto del mare d’inverno di Marina di Gioiosa Jonica è un invito a riflettere e ad agire.Onda su onda,per far salire la Calabria verso posizioni economiche,sociali e culturali più consone alle sue effettive capacità di progettare e di fare bene.Mettendo in condizione di non nuocere le forze antisociali che vorrebbero questa nostra terra per sempre succube degli influssi paralizzanti del clientelismo e dell’arroganza politico-mafiosa che tanti guai hanno provocato.Fin dal lontano passato,come viene ampiamente testimoniato,anche nei primi Anni Cinquanta,dai resoconti parlamentari dei grandi giornali del Nord.Accese sedute alla camera sul problema della criminalità organizzata.Dalla “Stampa” di Torino del 6 ottobre 1955 riprendiamo questo intervento del parlamentare del Pci,Mario Alicata,che è stato segretario regionale in Calabria e sindaco di Melissa: “Abbiamo ragione quando diciamo che la causa della delinquenza calabrese è da ricercarsi nella corruzione e nell’intrigo degli agrari reggini. Mentre la caccia ai latitanti (167, pare, e in gran, parte per cause d’onore) prosegue con mano dura che contrasta con le indulgenze di un recentissimo passato, non si è considerato che la maggior parte del reati in Calabria negli ultimi tempi sono stati di estorsione. Ciò vuol dire, in chiare parole, questo: che la mafia è stata rafforzata dagli agrari reggini per arrestare la legittima emancipazione delle masse di braccianti e lavoratori troppo duramente trattati e ora questa mafia è forte e prepotente, e ricattatrice. E’ in atto una vera e propria rissa tra varie clientele politiche per salvare i rispettivi capi elettori dalla scure di Marzano. E’ in queste clientele che bisogna colpire, è la corruzione che bisogna stroncare. Capi mafia legati ad uffici pubblici impongono una taglia del 10 – 15 per cento sui fondi destinati alla ricostruzione delle case distrutte dall’alluvione dello scorso anno. Ma ciò è solo un aspetto della corruzione. Non parliamo di quanto succede nei mercati degli agrumi e del bergamotto. L’Aspromonte non è soltanto un mito di banditi, significa anche un pugno di lavoratori che combattono contro la prepotenza agraria e le sopraffazioni”.L’immagine pulita della foto gioiosana è un richiamo forte e deciso a determinare le condizioni per rendere così bella e splendente la Calabria dei buoni e dei giusti!