La partita di Nick o’ Mericano
Undici a dieci. Così è finito il primo tempo della partita tra la giustizia e Nick o’Mericano. La Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha dato il nulla osta all’arresto dell’ex sottosegretario all’economia del Governo Berlusconi, Nicola Cosentino, accusato di essere il referente politico del clan dei Casalesi. Immediate le reazioni di quanti, da sinistra a destra, aspettavano con ansia questo momento, non solo relativamente alla posizione del leader campano del Pdl, ma per quanti ancora ritengono che la giustizia sia uguale per tutti. Capi d’accusa che in un paese normale, cioè un altro paese, avrebbero già fatto saltare la testa del leader del centro destra campano da tempo. Ma siamo in Italia e bisognerà per questo aspettare il si definitivo da parte di Montecitorio previsto per domani. Non dovrebbero esserci sorprese stavolta però: ad avere in mano le chiavi del carcere per Nicola Cosentino infatti è la Lega Nord che non dovendo più giostrarsi tra la doppia essenza di partito di lotta e di Governo, e quindi piegarsi alle richieste di impunità del Cavaliere, ha deciso di tornare alle sue origini, quelle di Lega Ladrona. Per il partito di Bossi la difesa d’ufficio del delfino casertano di Berlusconi è sempre stata un boccone duro da far ingoiare al suo elettorato in camicia verde: riciclaggio, falso, corruzione, violazione delle norme bancarie, e favoreggiamento degli amici di Sandokan e Zagaria, non sono certo reati da poco. Ieri a nulla è servito il rinvio di due ore voluto dal Pdl per provare a far rinsavire gli ex alleati del Carroccio, e fargli capire, come ha sottolineato Cicchitto che “si tratta di un gravissimo errore” che non esclude “possibili peggioramenti nei rapporti politici”. I voti, come annunciato, sono arrivati. Ora salvo ripensamenti dell’ultim’ora, a meno che Berlusconi non decida di legare il destino dell’intero Paese a quello di Nick, cioè facendo venir meno la fiducia al Governo Monti e tornare quindi alle urne, desiderio mai nascosto dalle casacche verdi, domani la magistratura dovrebbe avere il definitivo via libera a poter svolgere il proprio lavoro. Ora ‘o sistema Campania, è nelle mani dell’aula di Montecitorio che deciderà se far brindare qualcuno a Casal di Principe o i tanti cittadini che della lotta alla camorra hanno fatto la loro ragione di vita.