È la musica, che passione
“Mi piace parlare di me usando una metafora: bere questa avventura come un bicchiere d’acqua e, quando lentamente finisco di bere, avere ancora sete”. Girolamo Deraco è certamente uno che ha le idee chiare. A 35 anni ha già un brillante curriculum. Vive di musica e per la musica. Ed è instancabile. Va via dalla Calabria, da Cittanova, giovanissimo per continuare a studiare a Lucca. “A 13 anni cominciavo già a scrivere le prime cose, quando poi vai avanti e capisci che dopo la chitarra, il flauto riesci a suonare qualsiasi cosa, ti poni il problema”. Più che un problema Deraco ha scoperto di avere orecchio ma, soprattutto, un grande talento. A 18 – 19 anni “si parlava di me come un talento”. E non a caso aggiungiamo noi. Le sue scelte, infatti, sono state tutte il frutto di una lunga meditazione. A cominciare dalla possibilità di mettersi a studiare composizione. Prendere una decisione del genere alla sua età era molto difficile, per l’impegno che tale scelta comportava. “Io studiavo Ingegneria all’università, dopo un anno dall’inizio dei corsi, ho chiamato a casa e ho comunicato ai miei la mia decisione”. Difficile spiegare una passione. “Ci ho messo dieci mesi prima di scegliere e chiamare quello che sarebbe diventato il mio maestro”. Dopo la lunga meditazione, Deraco ha scelto di studiare composizione (che prevede un corso di 10 anni di conservatorio). Ma lì, aiutato dal suo talento che veniva sempre più allo scoperto, “ho iniziato anche a giocare di testa e l’ho capito quando ho cominciato a fare pianoforte”. La tecnica da sola non sarebbe bastata a fargli raggiungere i risultati sperati in pochissimo tempo, bruciando tutte le tappe. “Io vivo nella città di Puccini – e Deraco adora la musica di Puccuni – è un mio grande maestro. Una notte lo sognai con uno spartito aperto mentre mi diceva: ecco, si fa così. Ed io: ho capito, maestro”. Aveva certamente capito. Deraco si è diplomato in composizione, all’istituto superiore di studi musicali Boccherini di Lucca, con il massimo dei voti, lode, menzione e borsa di studio con il maestro Rigacci, (unico compositore dal 1848, anno della fondazione dell’istituto Boccherini, ad avere conseguito questa votazione). “Oggi scrivo tutti i giorni e quando materialmente non lo posso fare, perché in viaggio o impegnato, registro tutte le idee che mi vengono in mente”. Il crescendo di soddisfazioni l’ha certamente aiutato a non mollare mai. Ha cominciato a frequentare corsi e seminari con grandi maestri nazionali e internazionali. Finalista e vincitore di numerosi concorsi. Ha ottenuto diverse borse di studio tra cui quella in composizione con il Maestro Corghi, all’Accademia Chigiana di Siena, nel 2008-2009 e, nel 2010, anche il Diploma di merito. Ma le sue radici non le dimentica, anzi. L’arte e la composizione si rifanno spesso alle sue origini. Deraco è nato nella terra che ha ospitato la cultura greca, cuore pulsante della Tragedia. Riconoscendo nello studio di composizione un percorso umano, il giovane compositore trova lo stimolo proprio nel teatro. “Provare nella finzione a creare la realtà” spiega. Fin da studente, questo tipo di passione, lo porta a comporre numerose opere liriche: (Poster- Gas, Il Linchetto; Checkinaggio, Lacrime di Coccodrillo) oltre a numerose opere per bambini: (Abbecedario, Little Puppets’ Symphony, Peppe Pezzi, La Fattoria degli Animali Cantanti). Tante altre le collaborazioni lo portano a comporre per artisti di chiara fama internazionale: Kuhn, Alessandrini, Krams, Brand, Alberti, Cabassi, Sicoli, Caiello. E per le più svariate formazioni ed orchestre, fra cui: Orchestra Haydn, Pomeriggi Musicali, Orchestra sinfonica Sanremo, Orchestra di Fiati di Delianuova. La sua musica è stata, inoltre, eseguita in importanti festival in Italia, Germania, Austria, Finlandia, Russia, Missouri e New Mexico – USA. Da ottobre 2009 è compositore in residence dell’Accademia di Montegral del M° Kuhn e la sua musica è pubblicata da Sconfinarte. Non è facile dedicarsi con tanta costanza e impegno alla musica. “Ci vuole una grande determinazione, grandissima. Se non capisci te stesso – ci dice – non puoi spiegarti agli altri. Ma tutto ciò può funzionare solo con una grande onestà”. L’onestà e la semplicità non gli mancano. I suoi occhi esprimo al massimo la sua passione per la musica, soprattutto quando ne parla e cerca di spiegare la musicalità in tutte le cose che ci circondano. Arrivati nella sua casa di Cittanova, dove ha passato le vacanze di Natale, ci accoglie assieme alla madre con un grande sorriso. La donna, stretta ad un figlio che vede pochissimo e di cui non saprebbe nemmeno spiegare la grandezza nel panorama musicale italiano e straniero, corre a prendere una vecchia foto di Girolamo. Cappelli ricci e lunghi, abbigliamento insolito per un compositore, chitarra elettrica in mano. “Avevo iniziato pure col rock, è passata una vita”. A noi sembra che sia passato veramente poco per tutte le grandi cose realizzate. Deraco oggi compone anche le musiche per lo spettacolo teatrale dedicato all’indimenticabile poeta calabrese Lorenzo Calogero con la regia di Nino Cannatà, amico e compagno di classe, anche lui partito dai piedi dell’Aspromonte. I due vorrebbero tentare un rivoluzione culturale in Calabria: “perché è la cultura che può sconfiggere l’illegalità, non basta parlare sempre di ‘ndrangheta”. L’ultimo riconoscimento, Deraco l’ha avuto proprio a Reggio Calabria il 30 dicembre 2011. Primo premio per il concorso di Composizione e primo premio per la migliore esecuzione della composizione con “l’acqua muta”, composizione originale per coro a cappella su un testo di Gianni Buda. La premiazione è avvenuta nell’ambito del XIV concorso nazionale di Composizione o Elaborazione di canti natalizi in vernacolo calabrese a cura dell’Organizzazione cori Calabria – Feniarco.
Nelle sue composizioni, specie quelle studiate per il teatro, ordine e disordine si alternano. La confusione accompagna lo spettatore prima inerme poi partecipe e quasi protagonista della vicenda. Ritrovarsi, però, è sempre una bella scoperta! In Freak (ludus circense per orchestra sinfonica di fiati) questi livelli si colgono a partire dalle parole del brano. Come ribadisce Deraco con ironia: “Siamo tutti un po’ freak….e questo è quanto!”.
Ecco Freak col megafono e i suoi giochi linguistici:
“Signore… e Signore…
…benvenuti a questo ludus circense!!! Benvenuti!
…benvenuti a questo spettacolo tutto d’un fiato, d’afflati…
Benvenuto a tutti!!!
Questo, è uno spettacolo dove potrete finalmente ascoltare…
giocolardi, saltimbocca, trappisti e pagliai
mini e canigatti… cavilli nani e pony expressi
sono tutti qui per noi!
…benvenuto!!! Benvenuti a tutto!!!
Qui…
qui si! …che potrete vedere persone che dicono quello che non dicono
e pensano quello che pensate senza pensarlo…
qui si! …si che si può cantare senza dire una parola
e parlare del niente come se tutto fosse e fosse qui!
Qui… anche voi potete fare rumore (mima un applauso dirigendolo)
…e non badate a chi non vi sente…
perchè non c’è peggior cieco di chi non vuol!
Benvenuti! Benvenuto a tutti noi
in questo show fatto di reality irreali
che realmente sapranno darvi quello che noi non vi siete mai detti…
…forza gente! …sognate insieme a voi!!!
Sognatevi e svegliateci…
sveglie sonanti!!!
Noi!!! …sognatevi, sogniamoci freaks di tutto il mondo!!!
Sognate chiunque voi siate …sognate! (mima un applauso)
…e questo è quanto!”