Appuntamento con il boss/16
Bisogna stare attenti. Molto attenti. In mezzo a questa storia ci sono uomini di fiducia, tanti uomini di fiducia. Non si tratta di un boss comune, questo è chiaro. L’invisibile, ‘u siccu, Alessio è uno, nessuno e centomila. Ha tante maschere che ha saputo indossare a seconda delle circostanze. Si è sempre mostrato “un buono” con chi gli poteva essere utile. Mai nervoso, almeno apparentemente. Questa è una storia in cui si incontrano politici, imprenditori, faccendieri, amministratori, cittadini collusi o, semplicemente, conniventi. Questa è la storia di chi custodisce troppi segreti di Cosa nostra per essere catturato. La sua forza è quello che ha raccolto in tutta la sua vita. Non solo gli omicidi, no. Certe volte serve sparare altre volte non c’è bisogno. Di lui si conosce tutto e niente. Si conoscono i vizi e le passioni, che probabilmente sono cambiate. Quello che ha lasciato sono le 14 lettere, i 14 pizzini dove sono gelosamente nascosti i nomi dei suoi referenti. Un codice linguistico poco originale, per come l’aveva inventato Provenzano. Una scrittura chiara e molto più asciutta rispetto a quella dell’ex padrino.
“Per il discorso di suo nipote che vuole un aiuto con una ditta di gelati che ha sede da me, il VC non mi ha detto niente e penso che non sa niente se no me l’avrebbe detto, quindi io ho avuto accennato questo discorso solo da lei, ma con il solo suo accenno non posso fare nulla. Quindi la prossima volta mi faccia sapere il nome della ditta dei gelati, il nome di suo nipote, ed il tipo di aiuto che vuole, avendo ricevuto questi dati mi muoverò per risolvere il tutto. Se vuole fare prima può mandare questi dati a 121e così già lui si adopererà per risolvere il tutto”.
Alessio è convinto che può fare quello che vuole. Per altre cose, però, servono gli “insospettabili”. O c’è uno insospettabile o non si fa nulla. Sa fin dove si può spingere a seconda degli affari. Queste sue attenzioni lo rendono invisibile. Chissà quanti insospettabili l’hanno incontrato lungo tutta la sua latitanza…E gli rimane il sospetto che quel cacciatore che lo insegue qualcosa in mano ce l’abbia…..