Appuntamento con il boss/11
“A me sembrava un ragazzo simpatico, come gli altri”. Così si parla di Alessio. Simpatico di buone maniere, fascinoso. Amato dalle donne che si fanno in quattro per lui “ti prego non dirmi di no desidero tanto farti un regalo…..sei la cosa più bella che ci sia”. Donne sempre e ovunque a Selinunte come in Venezuela. Un uomo a cui piace essere amato, sentire il suo potere di “maschio” italiano, anzi siciliano. E se Alessio avesse una pagina su face book così ci scriverebbe? E cosa gli direbbero le sue donne? Lo adulerebbero? E quale maschera sceglierebbe per celare il suo volto?
Ma nessuno può permettersi di commentare “gli occhi” di una delle sue donne. Chi tocca i fili della corrente muore, la sentenza viene eseguita senza se e senza ma.
Non si può contraddire nessuno dei desideri o voleri di Alessio.
E intanto lui continua a girare con donne bellissime anche se quella che è parte di lui non l’ha vista nascere (o almeno così si dice). E’ a Castelvetrano e lo aspetta. Chissà come se lo immagina lei, se lo vede come lo vedono tutti. Cosa sente e come si sente ad essere la figlia di Alessio, Diabolik o ‘u siccu. Quale identità gli piace di più. E i suoi amici cosa pensano di lei. La figlia del boss. Lo aspetta e nessuno sa quando lo vedrà. Alessio è così accorto che neanche questo legame di sangue lo ha spinto a commettere errori. Come può un padre stare lontano dalla propria figlia si chiede il “cacciatore” che, padre anche lui, cerca di entrare nella sua mente. Lui farebbe qualsiasi cosa per i suoi di figli, rischierebbe la vita e la libertà. Perchè Alessio no?