Reggio Calabria, Tuccio vs Benigni: “comunista, ebreo”

Ci ribelliamo alla crisi economica su facebook, protestiamo per le manovre dei governi seduti comodamente davanti al pc, affidiamo le nostre emozioni ai social network che accorciano le distanze e ci rendono sempre più vicini. Siamo coscienti della portata dei nuovi mezzi di comunicazione. E quindi sembra inutile che dopo la sua sfuriata su fb, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, Luigi Tuccio, chieda scusa per aver insultato Roberto Benigni. Il fedelissimo del governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, sicuramente sapeva che avrebbe sollevato un polverone chiamando Benigni “Comunista, Miliardario ed Ebreo”. La colpa dell’attore che ha sempre valorizzato la nostra letteratura e la nostra storia, a parere dell’assessore reggino, sarebbe quella di aver partecipato alla trasmissione di Fiorello su Rai1 “per fare la filippica contro Berlusconi e la lode della merda”, ha detto riferendosi all’esibizione di Benigni e al suo “Inno del corpo sciolto”. Un personaggio pubblico che ha un ruolo istituzionale non accetta, secondo quanto Tuccio ha precisato lasciandosi andare sulla sua bacheca, di pagare il canone per sentire quello che ha da dire il comico toscano. Abbandonando per un attimo quello di cui in questo momento dovrebbe occuparsi l’assessore, piuttosto che mostrare pubblicamente certe cadute di stile, va detto che il progresso, la possibilità di avere un televisore con numerosissimi canali, Sky, Mediaset premium, o addirittura il digitale terrestre (anche se quest’ultimo in Calabria ancora non è arrivato) è quanto basta ad un comune cittadino per cambiare canale e scegliere con tranquillità la programmazione televisiva desiderata. Cosa che avrebbe dovuto fare l’assessore se a Benigni preferiva il Grande Fratello.
Poi, tornando al suo ruolo istituzionale, l’assessore del Pdl, potrebbe usare la sua utilissima pagina di fb per chiarire ai cittadini di Reggio Calabria, come stanno le cose al Comune. L’Ente, è utile ricordarlo, ha un buco nel bilancio di 170 milioni. E nei giorni scorsi è stato chiesto al prefetto di Reggio, Luigi Varratta, da parte del ministro dell’Interno, di preparare una relazione sulla situazione economico-amministrativa reggina. Il rischio è quello che ci sia bisogno di un commissariamento.
Benigni durante la sua performance non ha risparmiato nemmeno la ‘ndrangheta, citando proprio “l’area grigia” in seguito agli arresti eccellenti della settimana scorsa, che hanno coinvolto, fra gli altri, un giudice, un finanziere e un consigliere regionale del suo stesso partito. Questo passaggio forse è sfuggito all’assessore che è comunque andato avanti con le sue esternazioni razziste.
Mentre dal partito dei Comunisti Italiani, si sono detti “nauseati e schifati” lanciando per primi l’allarme circa quanto l’assessore stava scrivendo su fb. Luigi Tuccio ha chiesto scusa, usando sempre la sua bacheca. Ma le sue sembrano piuttosto lacrime di coccodrillo.
L’assessore non deve chiedere scusa solo perché ha capito di aver fatto una figuraccia, ma probabilmente dovrebbe valutare cosa fare per il suo futuro politico. Certo che il governatore della Calabria, che continua a dissociarsi dai suoi assessori coinvolti in operazioni antimafia, ha un giro di fedelissimi che non vanno proprio bene. Rovinano la sua immagine. Ammesso che ancora ci sia una immagine da tutelare. E poi dicono che è colpa dei giornalisti!