Preso “Re” Zagaria, è la fine dei Casalesi
(di Alessandro Chetta)
La primula rossa era a casa sua. Sì, magari una casa non proprio a livello strada. Ma in ogni caso Michele Zagaria, stanato dal bunker sotterraneo, era nella “sua” Casapesenna, in provincia di Caserta, nel triangolo che Roberto Saviano ha chiamato “di Gomorra”. In piena mattinata – alle 11.30 – il blitz della squadra mobile di Napoli, insieme a quella di Caserta e lo Sco di Roma, coordinati dalla Dda di Napoli, ha portato alla cattura del re del clan dei Casalesi, latitante numero due d’Italia (il primo, ancora imprendibile, è Matteo Messina Denaro). Circa 150 uomini delle forze dell’ordine hanno partecipato all’operazione. Dopo una serie di “al lupo al lupo” susseguitisi nei mesi scorsi finalmente il covo vero è stato individuato. Era in un fondo agricolo di via Mascagni, traversa di via Crocelle. Zagaria controllava ciò che resta dell’impero da Casapesenna, non a Rio de Janeiro o Buenos Aires, mete preferite da altro tipo di latitanti (criminali di guerra e affini). Spaesato ma ancora con un filo d’ironia, il camorrista, subito dopo la cattura: “Avete vinto voi, ha vinto lo Stato” ha detto rivolto vai magistrati Cafiero de Raho, Catello Maresca, Raffaele Falcone, Marco Del Gaudio.
Grida di giubilo dei poliziotti quando Zagaria è uscito al bunker: “Viva la legalità!”. Entusiasmo alle stelle. Un anno fa – novembre 2010 – fu preso il numero due dei Casalesi, Antonio Iovine detto ‘O ninno, a Casa di Principe. Oggi tocca a Zagaria detto “capastorta”, capoclan storico, in fuga dal ’95. E prima di loro due fu Giuseppe Setola, vertice dell’ala stragista del clan, a finire in galera dopo una serie di innumerevoli fatti di sangue. Schiavone “Sandokan” invece venne assicurato alla giustizia nel ’98. “E’ la fine del clan dei Casalesi” ha affermato Raffaele Cantone, uno dei magistrati, da tempo sotto scorta, che maggiormente ha indagato sul fenomeno criminale in Terra di Lavoro.
“È un grandissimo successo dello Stato” ha esclamato il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Stamattina invece è stato il pm della Dda Antonello Ardituro a dare l’annuncio della cattura al ministro della Giustizia, Paola Severino, ad un incontro dell’associazione magistrati con il Guardasigilli. In seguito, il Mario Monti ha chiamato la stessa Severino. Le ha chiesto di ringraziare a suo nome, in modo “vivissimo”, l’impegno di magistrati e forze dell’ordine.
Anche Roberto Saviano, che tanto ha scritto proprio sul superboss, ne ha festeggiato la cattura con un messaggio affidato a Twitter: “Preso Zagaria come un topo sotto terra. Ottimo lavoro ragazzi!”»