Legge Reale bis

(di Luca Rinaldi)
Non mettete insieme un ex pm, ex poliziotto, dall’accusa di golpismo facile verso gli altri e troppo poco verso sè stesso, e un ministro dell’Interno che ha azzannato al polpaccio un componente delle forze dell’ordine quando era una ‘Guardia Padana’… Insieme potrebbe essere un rimedio peggiore del male.

E pensare pure un rimedio peggiore del male non ci si mette niente. Così Di Pietro e Maroni rivogliono la “Legge Reale” o una “legge speciale”. La legge Reale consentiva alle forze dell’ordine di sparare con una certa facilità rispetto all’attualità. Insomma, una sorta di licenza di uccidere. Che diede questi numeri. Ma l’opposizione è troppo attenta a maledire (per niente) il Partito Radicale reo di aver presenziato (per altro in maniera ininfluente ai fini del quorum) al voto di fiducia al governo, votando comunque contro. Se il Nuovo Ulivo nasce sotto questi auspici, tanti auguri elettori, sembra meglio Nitto Palma.

Erano davvero necessarie quelle 254 vittime partorite da una licenza di uccidere? Vogliamo avere di nuovo un Luca Rossi morto a 20 anni con un proiettile in corpo delle forze dell’ordine? Lui di “estintori in mano” non ne aveva, passava soltanto nel posto sbagliato. Vogliamo un’altra Giorgiana Masi? Come ogni volta che vengono invocate leggi speciali, il ritornello è sempre quello che le leggi già ci sono, di speciale non ci vuole niente, solo l’impegno a farle rispettare. Noioso, meglio uscirsene con qualcosa di più estremo pur di raggranellare qualche voto.

(blogspot.lucarinaldi.com)