L’arte di Lucifaro antidoto sociale

Corpo e terra segnano la sua produzione artistica, mirano a portare alle radici, alla nascita  dell’opera frutto di ricerca, analisi e indagine scientifica. Ritorno alle origini dunque. A qualcosa di tangibile, concreto, esperienza visibile ma – nello stesso tempo – spirituale, esaltante. Saro Lucifaro è anche questo. Le sue opere, in mostra a Cittanova in provincia di Reggio Calabria, sono cariche di simbolismo. Mostrano quella dualità che caratterizza l’artista moderno che trova ispirazione nel mondo classico-antico. L’antichità richiama le origini, la storia di ognuno di noi; presuppone la ricerca, l’indagine scientifica. L’opera diventa la sintesi di un processo di razionalizzazione lungo e complicato. L’obiettivo, al contrario, è l’immediatezza. L’osservatore deve percepire subito l’essenza dell’opera, interpretare la comunicazione artistica. Non si può, per il maestro che questa volta ha dedicato la sua mostra all’artista cittanovese scomparso Michele Guerrisi, prescindere dalla tradizione. Una passione che arriva prestissimo per Lucifaro, di origine siciliana ma calabrese d’adozione, comincia ad interessarsi all’arte sin da bambino, a soli 7 anni, «codificavo le mie forme» ci dice «a 7-8 anni giocavo con l’argilla, le prime opere sono arrivate quando avevo 17 anni. La bellezza, nel pieno senso filosofico, attraversa le sue produzioni, le sculture e i dipinti che, grazie alla ragione e all’interpretazione ci portano indietro fino alle radici, così come accompagnano ognuno per mano nel viaggio introspettivo. La curiosità, la predisposizione a vivere questo tempo «il mio tempo» sono il filo conduttore delle opere di Lucifaro che pone così la figura all’osservatore, perché tenga conto di tutti i fenomeni culturali nel tempo. La spinta fino alla ricerca estetica esibisce il gusto di un bello non fine a se stesso. «Io pongo il problema filosofico al centro di una visione finale. L’arte figurativa – spiega il maestro – e le arti visive devono essere frutto di una operazione ragionata e non di istintività e immediatezza». In una società, soprattutto quella del Sud e calabrese in particolare, dove si combatte contro la criminalità quotidianamente, spingersi a rappresentare la cultura della gente significa in un certo senso provare a dare gli strumenti per superare una condizione sociale. Le opere del maestro Lucifaro si trovano sia in Italia che all’estero in diverse collezioni pubbliche e private. Egli comunque non dimentica la terra che l’ha adottato. E si pone al suo pubblico con una semplicità disarmante. È con la stessa semplicità che nascono capolavori come Baphomet che rievoca l’opposizione uomo/donna; Figura seduta, «masse enormi realizzate attraverso lo spazio circostante»; Pomona al mare, esemplare scultura che fa capire quanto tempo un artista ci metta prima di arrivare a sintetizzare in opera un pensiero, «ci vogliono ore e ore di travaglio» spiega il maestro; Madre in bronzo, dove appare un contrasto tra la morbidezza del volume e la rigidità della linea; Nascita di Gesù o Cristianità ma anche l’Ultima cena sono ricchi di simbolismo. «Morte e crescita accompagnano l’uomo nel suo percorso – afferma Lucifaro – e il suo cammino per la vita». La classicità dello spazio verso la futilità del momento danno alle opere di Lucifaro un carattere deciso. Le linee geometriche pronunciate, il rigore scientifico applicato non mascherano l’amore per tutto ciò che è vita. Le opere di Lucifero si possono leggere a partire dai quattro elementi (fuoco, acqua, aria e terra): questi motori della vita animano le sculture e i dipinti del maestro, si fondono in essi e si colgono attraverso il simbolismo e le forme geometriche, soprattutto del triangolo che fa da sfondo ad ogni opera, specie in pittura. A Cittanova a farla da padrona è stato il mezzobusto dedicato a Michele Guerrisi. Ma sono tantissime altre le opere che il maestro ha realizzato, altre sono ancora incompiute. L’ispirazione gli arriva dall’esterno ma l’elaborazione di una sensazione, una emozione, la trascrizione di questa a memoria futura hanno bisogno di tempo, di elaborazione, di ritorno alla mitologia. La sensibilità che il maestro dimostra l’aiuta di certo, la stessa semplicità che ti stupisce quando l’incontri per caso al pub a bere una birra, invitandoti a brindare alla vita.