Aeroporto di Birgi: il presidente dell’Airgest reclama l’intervento delle istituzioni
(di Jana Cardinale)
Il territorio trapanese resta ancora in attesa, dopo ben cinque mesi di penalizzazione, della “definizione” della questione libica: quel conflitto tanto condannato quanto imperituro, che ha irreversibilmente danneggiato e compromesso una stagione turistica che si prevedeva florida e con punte di crescita esponenziale. Il presidente dell’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto civile “Vincenzo Florio” di Birgi, però, non ci sta, e adesso chiede un intervento deciso e condiviso, per sbloccare la situazione, e ridare allo scalo e all’intero territorio della provincia di Trapani, le opportunità che merita e le facoltà che possiede. Lo chiede con forza, in un appello lanciato giorni fa alle istituzioni ad ogni livello, convinto più che mai della necessità di richiamare l’attenzione su una realtà importante che subisce un ridimensionamento a causa del perdurante conflitto che, com’è noto, ha coinvolto l’aeroporto militare, contiguo, appunto, a quello civile. La nota di Ombra è stata indirizzata a tutti: dal Ministro dei Trasporti a quello della Difesa, dal Presidente della Regione a quello della Provincia, dagli onorevoli e senatori del territorio alla segreteria generale dell’Enac. A loro viene ricordato il momento di unione e partecipazione nato spontaneamente mesi fa, nell’imminenza della minaccia per l’aeroporto di Birgi, che scaturì in un corteo di protesta per difendere a gran voce la sopravvivenza dello scalo contro la chiusura totale, seppur temporanea, che ha sconvolto gli equilibrio dei tanti lavoratori dell’indotto, dei pendolari, del territorio tutto, che dall’oggi al domani si è visto privato dell’opportunità offerta da un aeroporto piccolo ma efficiente, fiore all’occhiello dei collegamenti della Sicilia Occidentale, risultato primo classificato, per questo, quale “2010 Fastest Growing Airport”, passando da 300 mila passeggeri annui del 2006 agli oltre 1860 mila passeggeri annui del 2010. Oggi invece, a seguito di quanto verificatosi, si registra una contrazione del traffico di oltre il 50 per cento rispetto all’attività programmata, e una contrazione del 25 per cento del traffico consuntivato rispetto all’anno precedente; le numerose tratte preannunciate dalla compagnia irlandese Ryanair sono state successivamente ridotte o deviate verso altri aeroporti, senza alcuna conferma o rassicurazione sulla fine di questo deprimente stato di cose. I danni provocati per il territorio sono ingenti, e il presidente Ombra torna a ricordare gli inviti accorati e vibranti rivolti, sia come Airgest che come provincia Regionale di Trapani, al Ministero della Difesa e alle autorità competenti.