Il ministro che non sa
Si chiama Saverio Romano erede di Totò Cuffaro e non poteva che andare a fare il ministro dell’Agricoltura. Perché è con l’Agricoltura che il “medico radiologo” Totò “vasa vasa” fece le sue fortune politiche arrivando a “governare” la Sicilia e a sedere a Palazzo Madama. L’indagine giudiziaria che riguarda il ministro Romano è “carica” di elementi. Molti sono contenuti nell’ordinanza di sequestro dei beni all’ex deputato regionale della Dc Pino Giammarinaro, la cosiddetta operazione “Salus Iniqua” condotta dalla Questura di Trapani pochi mesi addietro. Giammarinaro nel periodo in cui era sorvegliato speciale era spesso con Saverio Romano che andava ad incontrarsi, andava a Palermo, dicendo che doveva andare a sottoporsi a visite mediche, e invece veniva seguito e lo si vedeva incontarsi con Romano, anche in alcuni momenti nei quali tra le mani dei due passavano “pizzini”, meglio dirsi le cose per scritto che non a voce.
Dall’operazione Salus Iniqua: “Il peso politico e il potere gestito dall’on.Romano in virtù sia della carica elettiva allora ricoperta che dell’incarico specifico presso la Commissione di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti erano chiaramente emersi nell’ambito di altro procedimento penale, il nr. 2358/99 r.g. D.D.A, che aveva portato all’emissione dell’O.C.C. nr 2358/99 R.G.N. R. D.D.A. e nr. 7339/2000 R. G. G.I.P., nei confronti di :
1) MICELI Domenico, nato a Sambuca di Sicilia il 15 ottobre 1964;
2) ARAGONA Salvatore, nato ad Altofonte il 24 dicembre 1962;
3) BUSCEMI Francesco, nato Palermo il 5 gennaio 1935;
4) GRECO Vincenzo, nato a Palermo il 28 marzo 1953,
tutti indagati per il reato di associazione mafiosa, in particolare per aver agito al fine di rafforzare l’associazione “Cosa nostra” (con particolare riferimento all’articolazione facente capo al capo mandamento di Brancaccio, GUTTADAURO Giuseppe), concretamente favorendo la tutela degli interessi economici dei soggetti ad essa organici e influenzando lo svolgimento di concorsi pubblici, oltre che tentando di influenzare le competizioni elettorali mediante il sostegno delle candidature di soggetti di gradimento dell’organizzazione criminale, che ne garantiva l’appoggio elettorale.
A tal proposito, nel corso delle intercettazioni svolte nei confronti del GUTTADAURO, e citate nella suddetta ordinanza, veniva fatto riferimento esplicito al ROMANO Saverio, quale candidato da appoggiare alle elezioni, in quanto tra l’altro referente utile e disponibile in seno all’I.R.C.A.C. e elemento di mediazione con l’allora Presidente della Regione Sicilia CUFFARO Salvatore, perchè suo grande e intimo amico.
Particolarmente significative si rivelano una serie di conversazioni, come quella avvenuta il 3 maggio 2001, quando il GUTTADAURO chiedeva al BUSCEMI Francesco di avvisare tale Angelo GIAMMARESI, che per le elezioni regionali avrebbe dovuto fare campagna elettorale per un suo candidato.
Il BUSCEMI approfittava della circostanza e dell’oggetto della conversazione per rassicurarsi se anche il GUTTADAURO, come lui, avesse ricevuto indicazioni per sostenere Saverio ROMANO, candidato alle elezioni nazionali.
LEGENDA: FR:BUSCEMI Francesco GU: GUTTADAURO Giuseppe
FR: l’altra volta per esempio qualcuno..tu sai che si porta a Bagheria si porta alle nazionali Saverio Romano…
GU: si…
FR: Saverio ti ho detto che per una cosa mia ha fatto pazzie; perché lui è presidente dell’I.R.C.A.C. …
GU: lo, so…
FR: te lo avevo detto… presidente dell’I.R.C.A.C. ed avevo quella cosa sia al Banco di Sicilia – Cassa di Risparmio e sia all’ I.R.C.A.C.. L’ultimo periodo all’I.R.C.A.C. io dovevo pagare per uscirmene da quella camurria di quella firma che ho messo da Pacego (o simile)… quarantaduemilioni, minchia Saverio mi risulta per una settimana non ci andò perché gli avevano messo la “cosa” per firmarla..per dire che non mi davano più il benestare… perché Saverio ci ha fatto levare qualche trenta milioni, no a me a chi…. ai tre che eravamo così..però mi disse Franco bisogna pagarli quelli due pagali …perché passa il tempo ed io sono nei guai. Chiamò l’avvocato MINI’ (o simile) il Vice Direttore generale al suo studio e gli ha detto tu domani prende la lettera sul mio tavolo e te la porti da te e la fai scomparire per otto giorni ed io a otto giorni non vengo .. vedi che con me si è comportato ..incompr..
GU: incompr…
FR: no, lui molto abilmente …incompr.. della nostra amicizia..l’altra volta pure con un consigliere provinciale, ex consigliere provinciale …
La conversazione del 9 aprile 2001, la più lunga intercettata a casa del GUTTADAURO (dalle 17,30 fino alle 2,30 successive), assume particolare importanza perché alla stessa prende parte oltre al GUTTADAURO ed al MICELI – che interviene in un secondo momento – anche ARAGONA Salvatore – soggetto particolarmente addentro ai rapporti tra cosa nostra ed il mondo politico.
L’ARAGONA, invero, sconsigliava la scelta di tale PRIOLA – quale persona fidata del GUTTADAURO – da candidare alle elezioni regionali trattandosi, secondo le sue conoscenze, di soggetto che non soddisfaceva ai requisiti di fedeltà voluti dall’on. CUFFARO, che per questo motivo aveva scelto per un collegio – quello di Bagheria – considerato di ferro, Saverio ROMANO, anch’egli avvocato, noto perché era riuscito a far uscire dalla galera i CAVALLOTTI di Belmonte Mezzagno, ma soprattutto suo amico personale:
LEGENDA: SA:ARAGONA Salvatore GU: GUTTADAURO Giuseppe
GI: te lo ricordi l’avvocato che presentò Cuffaro… Romano…
SA: come no… certo è là i candidati del collegio di ferro, mi spunta un legale… Totò Cuffaro ha premiato il suo amico… perché il che se ne dica Saverio Romano non è il politico… è l’uomo con cui Cuffaro ha sempre camminato assieme… moglie… tu lo hai visto no ?… se c’è una vacanza e… Saverio… nei momenti di alto e nei momenti di basso… in passato Saverio Romano… politicamente è una cosa… dal punto di vista avvocato ha tirato fuori i Cavallotti di Belmonte… a Belmonte è diventato importante… però insomma come avvocato è quello che è… nel cuore di Totò però è il suo amico… dove lo ha messo, in un collegio di ferro… sale automaticamente… cioè Saverio Romano è là… cioè c’è poco da fare… allora Totò sta facendo una operazione infatti poi sono due domande che io devo fare a lui… sta facendo una operazione di fidelizzare… di farsi la squadra… però con quale criterio se la vuole fare… se non si fa la squadra buona… Totò il patrimonio che in questo momento ha… nelle mani, cioè che poi ha tutto… lo disperde… perché tu gli sistemi quello Eufemia (o simile)… ha un borsino… alle Regionali, no ?… sono quindici persone che…
Il GUTTADAURO a sua volta collegava tale proposta con gli inviti fattigli e finalizzati ad incontrare l’on. CUFFARO e Saverio ROMANO, ritenendo che tali incontri servissero ad appurare se realmente il MICELI rappresentasse il suo più fedele tramite, ed avesse garantito così il suo pieno appoggio elettorale.
LEGENDA: MI: MICELI Salvatore GU: GUTTADAURO Giuseppe
GU: l’avvocato ROMANO mi vuole…mi vuole incontrare…
MI: mi ha assicurato…
GU: tu lo sai che l’avvocato Saverio ROMANO mi vuole incontrare? Mi ha mandato un appuntamento….in un posto qua vicino…dice se lo voglio incontrare e chi è che …incompr…mi ha mandato a dire che fa ci vuole…lo vuole vedere? E io a questo punto ora gli dico di si…quindi..
MI: …incompr…
GU: e quindi è lui sempre che me lo manda, perché se domani a me mi conoscono cinquantadue avvocati e me mi conosce da dietro le sbarre…”.
[…] http://www.malitalia.it/2011/07/il-ministro-che-non-sa/ […]