Marsala: tra turismo e archeologia

Un importante convegno sull’archeologia, una full immersion nella storia e nelle radici profonde della civiltà lilibetana, per suggellare un percorso che rende Marsala, da sempre, e ancora, meta di affascinanti scoperte culturali. Si terrà il 13 e il 14 maggio prossimi, al Convento del Carmine, e avrà come tema: “Il culto di Iside nel Mediterraneo tra Lilibeo ed Alessandria d’Egitto”. L’iniziativa è organizzata dalla Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – Dipartimento dei beni Culturali e dell’Identità Siciliana, e dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani – Unità operativa VIII Beni Archeologici, con il patrocinio dell’Università degli studi di Palermo, della Provincia Regionale di Trapani, del Comune di Marsala e della Fondazione Whitaker di Palermo, oltre al contributo dell’ANCE di Trapani, della Banca Don Rizzo – Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale e del Rotary Club Marsala Lilibeo Isole Egadi. La Soprintendenza di Trapani promuove quest’iniziativa con l’intento di valorizzare il patrimonio archeologico di Marsala, nell’ottica della proiezione nel Mediterraneo di questa cultura che ha visto la Sicilia in età ellenistico-romana in stretto contatto con l’Italia e il nord- Africa; l’obiettivo è, quindi, quello di indagare lo stato dell’arte su realtà analoghe siciliane e nord-africane  con un convegno di studi sul tema dell’antico legame dei popoli del Mediterraneo. “Il ritrovamento delle novità isiache nel corso di numerose campagne di ricerca archeologica condotta dalla Soprintendenza per i beni culturali di Trapani, con la mia direzione scientifica – dice la dottoressa Rossella Giglio, dirigente dell’Unità Operativa per i beni archeologici della Soprintendenza  per i beni  culturali e ambientali di Trapani, e organizzatrice dell’evento – nel parco archeologico di Lilibeo, impone un  approfondimento di  temi collegati all’Egitto, ad Alessandria, ai culti”.          Nell’ambito del più vasto progetto per la valorizzazione del territorio sono in programma, inoltre, ulteriori iniziative tra cui la promozione e l’attività didattica con il  mondo della scuola, con un’attività di drammatizzazione sul mondo ellenistico e un ”Certamen” dove gli studenti marsalesi potranno recitare passi scelti da autori connessi alle nuovissime ed eccezionali realtà archeologiche lilibetane; un premio del Rotary Marsala Lilibeo Isole Egadi  per i due migliori allievi dell’anno scolastico 2010-2011 che parteciperanno al Certamen e  uno scambio culturale futuro fra Clubs, Enti e organismi culturali (Biblioteca, Museo, Università) le città di Marsala e Alessandria d’Egitto. 

Le ricerche condotte nel corso del Novecento nell’attuale centro urbano di Marsala, generalmente in aree private, avevano fornito innumerevoli dati relativi all’assetto urbano dell’antica Lilibeo.

Nel corso dagli anni novanta del Novecento gli scavi archeologici della Soprintendenza di Trapani, hanno arricchito notevolmente le conoscenze sulle testimonianze funerarie monumentali con il ritrovamento dell’ipogeo dipinto di Crispia Salvia, dell’intricato dedalo sotterraneo delle catacombe paleocristiane (via Gramsci, vicolo Evangelista Pace), delle splendide pitture e i mosaici dei Niccolini. Aver ripreso le indagini a Lilibeo con un piano sistematico di ricerca scientifica nella grande area antistante il promontorio di Capo Boeo, è risultato però la carta vincente: il progetto – con finanziamenti pubblici di enti diversi (Comunità Europea, Assessorato Regionale per i Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione, Assessorato Regionale alla Presidenza, Provincia Regionale di Trapani e Comune di Marsala), ha previsto la riqualificazione dei luoghi, propedeutica alla creazione del parco archeologico di Lilibeo, in una azione unitaria di tutela del patrimonio demaniale della Regione Siciliana con una serie di indagini e prospezioni, di restauro architettonico e di scavo archeologico e sono state inoltre definite le procedure amministrative relative alle espropriazioni.

Le regolari campagne di indagini archeologiche, realizzate dal 1999 al 2010, hanno permesso di esaminare le dinamiche insediative della città antica e l’esito più evidente è stata la rimessa in luce di un largo tratto del lastricato del decumano massimo.

“Numerosissimi le scoperte e i rinvenimenti permessi dalle campagne di scavi – dice la dottoressa Rossella Giglio – e tra le altre cose è stato rimesso in luce un grande complesso cultuale dedicato a Iside, databile alla fine del II sec. d.C. Le strutture architettoniche e i depositi votivi si affiancano al ritrovamento della statua marmorea frammentaria, raffigurante la dea o una sacerdotessa, a grandezza naturale. Un ulteriore risultato è l’eccezionale evidenza del decumano massimo  (l’asse principale est-ovest della città antica): a febbraio 2011 è stato rimesso in luce per una lunghezza di circa 110 metri e largo, compresi i marciapiedi, 9.20 metri”.

Al convegno del 13 e 14 maggio parteciperanno studiosi di fama nazionale ed internazionale (provenienti dalle Università di Vienna ed Alessandria d’Egitto) e a concludere i lavori, il 14 maggio a partire dalle 21.30, sarà Valerio Massimo Manfredi.