Arresti di massa di immigrati: la nuova strategia francese
(di Martina Castigliani)
Continua l’odissea degli immigrati che da Lampedusa, tentano di raggiungere amici e parenti in terra francese. Se i treni alla frontiera non possono più essere fermati, la politica del pugno di ferro da parte del governo Sarkozy continua indisturbata. La nuova tecnica utilizzata: arresti di massa per permettere il rimpatrio. È la grave denuncia fatta dal giornale Liberation, che all’inzio della settimana ha dedicato la prima pagina proprio a questa grave situazione. Secondo il quotidiano, 146 tunisini sono stati arrestati a Marsiglia dal 16 aprile e di questi, 105 sono stati liberati nel giro di breve tempo, 22 rimandati in Italia d’accordo con le autorità locali. Lo scandalo più evidente riguarda quello che è successo lo scorso weekend a Marsiglia, quando decine di tunisini provenienti dall’Italia sono stati arrestati in seguito ad un controllo d’identità. La procedura prevede una custodia di 48 ore prima della vera detenzione: in quelle ore che precedono l’incarcerazione, le autorità possono rispedire l’immigrato ritenuto colpevole nel paese di transito, in questo caso l’Italia. L’unico ostacolo nella procedura è dato dal fatto che è necessario passare per un tribunale. Sabato scorso, dei 30 tunisini che dovevano comparire davanti al giudice 17 erano già stati rimpatriati, mentre per gli altri 13 il via libera italiano non è arrivato in tempo. Per un giorno intero, come la domenica successiva con altri 22 tunisini, gli imputati sono stati posti a giudizio senza che si sia trovato un appiglio consistente che permettesse l’incarcerazione. Tutti rilasciati è il verdetto finale. La dinamica del weekend eccezionale dei tribunali di Marsiglia non sembra però così scandalosa e la situazione si ripete in queste stesse ore in molte città francesi. Liberation riporta le parole dell’avvocato Philippe Petrollier: “Questo fenomeno incredibile, non può che farci pensare ad una vera e propria operazione politica. L’opinione pubblica francese è molto sensibile in questo momento al tema immigrazione e Sarkozy non fa che autorizzare arresti di massa che possano tranquillizzare la gente, anche se poi non servono a niente.” Un’immensa operazione di distrazione, che possa tranquillizzare gli animi di cittadini impauriti, a questo fa pensare la scelta francese. Italia e Francia fanno la voce forte, sbandierando politiche severe e irreprensibili, ma senza che oltre lo sfogo mediatico si arrivi a risultati concreti. Ciò che più spaventa è il fatto che entrambi i governi non si preoccupino della possibilità che l’opinione pubblica possa rendersi conto della verità. Risale ad una settimana fa la lettera firmata Sarkozy e Berlusconi, indirizzata a José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, perché si valuti l’opportunità di ristabilire il controllo delle frontiere interne, modificando temporaneamente l’accordo di Shengen. Possibile che la sola possibilità per aiutare queste persone sia di rispedirle a casa loro?