Arrestato per camorra diventa consigliere comunale

(di Alessandro Chetta)

Due settimane prima è stato arrestato con l’accusa di collusioni con la camorra. Due settimane dopo si ritrova votatissimo e consigliere in pectore del comune di Quarto flegreo, centro a due passi da Napoli. E’ la storia di Armando Chiaro, finito nel mirino della Procura di Napoli per presunti legami col clan Polverino. Lo stesso Chiaro è rimasto comunque in corsa per il Pdl alle amministrative ottenendo dopo il conteggio 385 voti. Preferenze utili nel piccolo centro di Quarto a diventare rappresentante dei cittadini. La senatrice del Pd Fortuna Incostante è stata la prima a denunciare: «È certamente grave che questa persona abbia raccolto un consenso tale da poter sedere in consiglio. Ma è altrettanto inaccettabile il silenzio dei dirigenti di fronte a questa vicenda. Perché i vertici del partito di Chiaro (arrestato con Salvatore Camerlingo, candidato nella lista sempre di centrodestra «Noi Sud», ndr) non si dissociano da questo “successo” che contribuisce ad accrescere la zona d’ombra attorno al Pdl in Campania? Il Pd non consentirà che su questa vicenda cali il silenzio e, soprattutto, si batterà affinché non si consegni Napoli a questa destra». Per la cronaca Massimo Carandente Giarrusso, il nuovo sindaco del Pdl, aveva preso pubblicamente le distanze da Armando Chiaro dopo l’arresto, spingendosi a chiedere ai concittadini di non votarlo. Un ordine di scuderia a quanto pare non rispettato.