Rocky a Bologna
Dopo 66 anni di nuovo a Bologna. Quel 21 aprile del 1945 aveva appena 23 anni. Roque “Rocky” Riojas è tornato in città, come veterano della “34esima Red Bull Division”.
L’ottantanovenne da Kansan City si guarda intorno con uno sguardo vispo e giovane, del tutto estraneo alla sua età. La prova di questa freschezza interiore è anche il fatto che Rocky è un utente di facebook, e proprio grazie al web è riuscito a ritrovare amici italiani.
Sono tante le persone accorse ieri sotto le due Torri per scattare una foto insieme al soldato, per stringergli la mano o per farsi autografare il libro che narra anche la sua storia: “Il Bracciale di sterline. Cento bastardi senza gloria, una storia di guerra e di passioni” del collaboratore del Carlino Matteo Incerti e della giovane cronista Valentina Ruozi, edito da Aliberti e presentato proprio ieri alla libreria Feltrinelli.
Per Rocky è una “stupenda sensazione stare qui. Volevo tornare in questi luoghi, ed ora il sogno si è avverato. Non ricordo molto di questa città; ero impegnato a scovare i nemici e non riuscivo a guardami intorno”. Il veterano della US Army sbarcò a Salerno nel settembre del 1943. Poi combatté a Montecassino, Anzio, sulla Linea Gotica e liberò Bologna e Reggio Emilia. “Starò in Italia alcuni giorni – continua – e vorrei vedere il più possibile. Ringrazio Dio di poter parlare e raccontare oggi queste cose. Vorrei parlare con ogni persona qui presente, sorridere e narrare quei giorni”.
Poi si avvicina all’orecchio e sussurra: “nel vedere certi luoghi mi sono messo a piangere, è stata un’emozione fortissima”.Una delle sue richieste era quella di salire sulla torre degli Asinelli, non curante dei 300 scalini. Ma appena qualcuno gli ha rivelato l’assenza di un ascensore ha esclamato: “Dannazione!”, e il desiderio diventa irrealizzabile. “È una grande gioia essere qui – conclude -. Un’emozione immensa. È il viaggio di una vita, non saprei che altro dire. Ci sono tantissime persone amichevoli, che mi rendono felice. È fantastico”.