Sceneggiata bolognese

Il Partito Democratico ha scelto il suo candidato per le primarie a Bologna. Dopo giorni di travaglio, paure e attese, i vertici del Pd sono riusciti a trovare un’intesa.Il ricordo del disastro dei Ds nel 1999, che portò alla vittoria di Giorgio Guazzaloca, continuava a imperversare sul partito. L’”effetto Pisapia” e le incertezze sul candidato unico non hanno fatto dormire sonni tranquilli i vertici del Pd. Due candidati e paura di frammentare i voti. E di conseguenza il timore di regalare una vittoria al Pdl e alla Lega.

Da Roma è stato inviato un emissario per vigilare sul caos primarie, Davide Zoggia, responsabile enti locali del Pd nazionale. E non è forse un caso se, con la sua presenza in città, ieri sera nel summit del Pd cittadino è uscito un solo nome come candidato: Virgilio Merola. Ex assessore di Cofferati, ha già un’esperienza con le primarie cittadine. Due anni fa, infatti, fu sconfitto alle consultazioni che scelsero come candidato a sindaco il vincente e poi dimissionario Flavio Delbono. Un terzo posto per Merola dietro allo stesso Delbono e a Maurizio Cevenini.

A risolvere l’intricata matassa di nomi e nomine è stato il passo indietro di Andrea De Maria, pure lui fra i candidati per le primarie. La sua rinuncia a correre ha fatto convogliare le scelte del partito solo su Merola. Alcuni voci maligne e ben informate fanno sapere che, molto probabilmente, la scelta di De Maria sarà ricompensata da Bersani con un posticino in giunta o una poltrona in Parlamento.

Il segretario provinciale del Pd, Raffaele Donini, dichiara che “ha prevalso il senso di responsabilità di entrambi, non c’è stata forzatura da parte dei gruppi dirigenti”. E anche Maurizio Cevenini, mister preferenze (vanta 19 mila preferenze alle scorse Regionali), sostiene a pieno Merola: “Io sto col candidato del Pd”. Era lui, prima del ritiro a causa di un’ischemia, il candidato unico del partito, e favorito per la corsa a sindaco. E proprio a causa del suo passo indietro il Pd si era ritrovato in alto mare e in grossa difficoltà. A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato, adesso, De Maria, e il prossimo obiettivo per il partito non sarà più l’affannata ricerca di un candidato unico, ma le primarie del centrosinistra.

Il 23 gennaio a sfidare Virginio Merola ci saranno anche il civico ed ex collaboratore di Cofferati, Benedetto Zacchiroli, e la cattolica di sinistra Amelia Frascaroli, anche lei civica e appoggiata da Nichi Vendola, giovedì prossimo in città per incoronarla. È quest’ultima a mettere maggiormente paura al Partito Democratico.
Ai tre potrebbe aggiungersi anche Ernesto Carbone, direttore dell’associazione dalemiana Red, che contesta il partito e da alcuni giorni annuncia di volersi candidare.

Sulla carta il favorito sembrerebbe essere Virginio Merola. Ma visto il precedente di Milano, con la vittoria di Pisapia, e il conseguente “Effetto Vendola”, è ancora tutto da giocare. E le primarie sono ancora lontane.

(pubblicato su www.lettera43.it)