Rosarno. Il caso Valarioti

(di stopndrangheta.it)

Nella notte tra il 10 e l’11 giugno 1980 Giuseppe Valarioti moriva assassinato all’uscita da una cena di festa per la vittoria delle elezioni. Era professore di lettere, con la passione per l’archeologia, e segretario del Pci di Rosarno in un periodo di grandi tensioni sociali, nel quale lo scontro con le cosche era altissimo. Aveva solo trent’anni e il suo omicidio è rimasto impunito.

Nel trentennale della morte, stopndrangheta.it ricorda Giuseppe Valarioti con un dossier che ne ricostruisce la figura, insieme con la tortuosa vicenda processuale legata al suo omicidio e alla battaglia perché “il caso Valarioti” non venisse cancellato dall’oblio. Troverete on line il ricordo dei familiari e della fidanzata Carmela Ferro, le immagini pubbliche e private, i documenti giudiziari e politici, i lanci dell’Ansa e le cronache giornalistiche dell’omicidio e del processo, le interviste all’amico e compagno di battaglie politiche Peppino Lavorato e al magistrato Salvatore Boemi. On line anche l’introduzione al libro “Il caso Valarioti. Rosarno 1980: così la ‘ndrangheta uccise un politico (onesto) e diventò padrona della Calabria“, il libro-inchiesta di Danilo Chirico e Alessio Magro con i contributi di Giorgio Bocca, Enrico Fontana e Giuseppe Smorto, la prefazione di Filippo Veltri e la postfazione di Giuseppe Lavorato (Round Robin Editrice).

«La storia di Peppe Valarioti è la storia di un’epoca, gli anni Settanta in Calabria, dal sapore unico – scrivono gli autori nell’introduzione – i protagonisti sono i disoccupati che si organizzano e chiedono un lavoro e quelli che fanno nascere il movimento antimafia, i politici onesti e quelli corrotti, sono gli ‘ndranghetisti che fanno le guerre e quelli che diventano imprenditori, politici e massoni,sono i morti ammazzati che non hanno giustizia. Una storia, tante storie di trent’anni fa. Che contengono ogni ingrediente della Calabria, dell’Italia, di oggi».

Nel giorno dell’anniversario dell’assassinio, a Rosarno, il comune (ancora sciolto per mafia e guidato da una commissione straordinaria dal 2008), in collaborazione con l’associazione Arci dedicherà a Valarioti una targa nella piazza principale del paese che già porta il suo nome.

Alle 16, nell’auditorium del Liceo Scientifico “R. Piria”, un dibattito organizzato da Libera, da Sud e l’Associazione per il rinnovamento della sinistra, ripercorrerà la sua vicenda, un simbolo per la lotta antimafia in Calabria. All’incontro parteciperanno esponenti della politica, dei sindacati, del volontariato e dell’associazionismo, insieme all’ex sindaco di Rosarno Giuseppe Lavorato, lo scrittore Stefano Morabito, don Pino Demasi di Libera e agli autori del libro “Il Caso Valarioti”.

A cinque mesi esatti dalla rivolta degli africani e dalla caccia ai neri a fucilate, l’obbiettivo dell’incontro, si legge sul manifesto, è anche quello di “unire giovani, immigrati, agricoltori e lavoratori onesti per difendere i diritti di tutti, liberare le popolazioni dall’oppressione mafiosa, costruire lo sviluppo democratico, sociale e civile”.