Al sud, fallimento civile e morale di una coalizione

Nichi Vendola

Nichi Vendola (blog.panorama)

Nel Sud il centrosinistra viene sconfitto perché ha perso una occasione storica. Cinque anni fa Calabria, Basilicata, Puglia e Campania affidarono le loro sorti a governatori progressisti. Se si considera anche l’Abruzzo, l’intera area che nella Prima Repubblica faceva parte della Cassa per il Mezzogiorno. Erano politici di provenienza politica ed estrazione culturale diversa. Da Bassolino a Loiero a Nichi Vendola: ex democristiani allevati alla scuola del vecchio sistema di potere clientelare e paternalistico, funzionari cresciuti nelle severe stanze del Partito comunista e la novità Vendola.

Antonio Bassolino tentò di diventare il leader dei governatori, forse riproponendo una centralità napoletana di sapore vagamente borbonico, per definire politiche unitarie. Ci furono riunioni, progetti e buoni propositi. Morti. Rapidamente, affogati nel mare dei particolarismi e delle emergenze. Lo raccontano i dati di una crisi sociale devastante anche nei rari punti di eccellenza, la ripresa dell’emigrazione, soprattutto giovanile e scolarizzata, l’aumento del numero delle famiglie che vivono al di sotto della stato di povertà. Ma il fallimento più grande è quello civile e morale.

Il centrosinistra non è riuscito a costruire un nuovo modo di governare, riproponendo – a volte in forme “moderne”, come in Campania, o con modalità “antiche”, come in Calabria – un sistema clientelare e spesso collusivo con la criminalità organizzata. Come se a sud del Vesuvio non fosse possibile un altro modo di governare e di vincere. Anche le liste e i governatori proposti in questa tornata sono il segno di un vecchio che stenta a morire e di un nuovo strozzato da gruppi di potere e notabili di partito. Il futuro? Offre scarse speranze.

Non vince il nuovo, ma gli interessi di altri e diversi blocchi di potere. Due casi. In Campania si afferma un sistema di potere costruito da e intorno a Nicola Cosentino, l’uomo accusato di essere il referente politico della camorra “casalese”. In Calabria vince Scopelliti, anche grazie al sostegno di candidati in fortissimo odore di ‘ndrangheta e di trasformisti del vecchio sistema di potere. L’unica isola di resistenza in tutto il Sud sembra essere la Puglia di Vendola, il governatore che i notabili non volevano più candidare in nome di una astrusa realpolitik.