Sicilia: la lotta al racket e all’usura e una legge senza fondi

(di Rino Giacalone)

Confische beni mafiaUna legge regionale frutto del lavoro della commissione regionale antimafia presentata l’anno scorso con tanto di annunci ed esaltazione, il primo intervento concreto, si disse, per aiutare le vittime del racket e dell’usura, le aziende confiscate per agevolarle nel percorso di rientro nel libero mercato ma anche pur restando confiscate affrontare lo stesso mercato. Un anno dopo la scoperta che questa legge è priva di fondi, non può erogare nulla.

Luigi Miserendino, amministratore giudiziario di beni confiscati, che è stato a capo della Calcestruzzi Ericina, diventando uno dei soggetti che ha permesso la difesa dell’impresa anche dall’attacco dei mafiosi, e che adesso si sta occupando di guidare il passaggio dalla confisca al rientro nel mercato, racconta che proprio andando a cercare notizie su come potere attingere fondi alla Regione grazie a quella norma, ha scoperto che soldi stanziati non ce ne sono.

«L’anno scorso – dice Miserendino – si parlò tanto e vennero illustrate le prospettive di contributi a fondo perduto per fare nuovi investimenti e di mutui a tasso agevolato per le cooperative, norme che ricalcavano proprio la situazione della nostra impresa, ma la previsione è inapplicata».

Come mai? Cosa ha scoperto?
«La sensazione provata con dati alla mano è quella che si tratta di una legge senza soldi, cioè i contributi non possono essere presi da alcuna parte perché non c’è nessun capitolo corrispondente, ma le debbo dire di più ho avuto difficoltà addirittura a trovare l’ufficio della Regione al quale rivolgersi. Una legge che solo sulla carta è rimasta abbastanza buona, ma nessuno ha pensato a mettere dentro anche un solo euro per farla funzionare».

E invece a voi i contributi servirebbero e anche presto?
“Il capitale sociale della cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera non è sufficiente ad affrontare le spese per assumere in affitto l’impianto e farlo ripartire come è nostro desiderio potere fare, quelle norme di legge vengono in nostro aiuto, visto che banche, Ircac, e quant’altro non possono dare finanziamenti senza garanzie, e la cooperativa dovrebbe cominciare la sua attività imminente. Spero solo che si tratta di carenza di informazioni e che il problema possa essere presto e bene risolto non solo per la Calcestruzzi Ericina Libera ma per tutte le aziende in analoghe situazioni”.