Berlusconi-Letizia, nessuna verità ma tanti passi falsi

(Tratto da L’Unità – 22 maggio 2009 – pubblicato nell’edizione Nazionale, Sezione “Politica”)

Bugie. Verità inconfessabili. E l’affannoso lavorìo di tanti (troppi) soggetti che «maneggiano» la notizia, la plasmano fino a farle prendere la forma desiderata. Così il caso Noemi-Berlusconi si è già trasformato nel mistero italiano degli anni Duemila. La tonalità dominante del colore è il torbido. Alimentato dalle troppe bugie del premier e dalle interessate reticenze della famiglia Letizia.
CASALESI
Cognome poco diffuso a Napoli. In Campania concentrato nel Casertano. Zona dominata dal clan dei «casalesi». Un dato di fatto normalissimo che martedì scorso ha generato un singolare cortocircuito mediatico.

Nella notte tra lunedì e martedì viene arrestato un pericoloso latitante di camorra. Franco Letizia. Dalle 7,22 di martedì (ora del primo «lancio» di agenzia) fino alle 12,18 nessun sito internet, nessuna radio locale stabilisce un qualsiasi collegamento, e meno che mai l’esistenza di rapporti di parentela, tra l’arrestato e il papà della Noemi. Eppure alle 12,18 i terminali battono una agenzia Ansa che «chiarisce» che il Letizia boss «non ha alcun legame di parentela con Benedetto Letizia». Si tratta di semplice omonimia. Che però nessuno aveva sollevato. Smentita di una notizia che nessuno aveva pubblicato.

La camorra, soggetto da maneggiare con cura in questa storia. Anche se i tanti set di questo reality non aiutano a tenerla a debita distanza. Secondigliano (il quartiere monstre dove i Letizia hanno alcune loro attività); Portici, la città-quartiere dove vivono Noemi e sua madre, e Casoria, il paesone della festa. In ognuno di questi luoghi i clan hanno un controllo ferreo del territorio. Sanno tutto. Di tutti. Chiarire fino in fondo i misteri di questa vicenda e non aggiungerne altri può aiutare. Ma l’epicentro dei misteri è nei rapporti tra Silvio Berlusconi e i Letizia. Quando si sono conosciuti, perché, qual è il legame che tiene avvinghiato Silvio Berlusconi a questa famiglia colta da improvvisa notorietà?

LE DOMANDE SENZA RISPOSTA
Domande ancora orfane di risposte credibili. Elio Letizia non è mai stato autista di Craxi. La madre di tutte le «balle» che avrebbe dovuto supportare il rapporto tra il Cavaliere e il messo comunale è stata sgonfiata da poderose smentite. Berlusconi il 7 maggio alla tv France2: «Il papà di Noemi fa parte del mio partito». Falso: tutti i maggiorenti di Forza Italia a Napoli hanno pubblicamente detto di non ricordare alcuna militanza, neppure ai livelli più bassi, di Elio. «L’amicizia di Silvio riguarda me. Tutto si poggia su quello», dice il 5 maggio a «La Repubblica» il signor Letizia. Noemi nella varie interviste che rilascia «non ricorda» i particolari dell’amicizia tra la sua famiglia e il Cavaliere. Mamma Anna Palumbo, invece, invoca la privacy: «Non chiedetemi più come ho conosciuto il Presidente».

Perché la loro è una amicizia di vecchia, anzi vecchissima data. Un legame stretto del quale però non vi è traccia negli anni passati, quando Noemi era poco più che una bambina. Nel 2001 la famiglia viene funestata da un lutto gravissimo, la morte del figlio Yuri, 20 anni. All’epoca l’amico di vecchia data Silvio non si fa vivo. Neppure un telegramma.

Infine, il rapporto con Noemi prima della festa dei 18 anni. Berlusconi ne parla a France2. «La ragazza non ha mai avuto modo di frequentarmi da solo. È venuta a trovarmi sempre con sua madre, o suo padre…». L’articolo firmato ieri da Massimo Giannini su «La Repubblica» si incarica di ricordare almeno una circostanza nella quale Noemi era col Cavaliere da sola e senza mammà. 19 novembre 2008, Villa Madama, cena con vip e imprenditori. Noemi c’è. Per lei viene addirittura rivoluzionata la disposizione dei posti a tavola.

«Alla fine della cena, secondo il ricordo dei presenti, Noemi sarebbe stata vista allontanarsi su un’auto blu, al seguito dell’Audi nera del premier», si legge. All’epoca Noemi non aveva ancora compiuto 18 anni. Era minorenne. Brutti tempi per il Cavaliere. Che spera nella «verità». «Quando tutti conosceranno la realtà – dice a Porta a Porta il 5 maggio – non potranno che prendere atto che c’è stato un gesto di amicizia che non aveva nulla di scandaloso». La realtà tante «mani» la stanno plasmando ad uso e consumo del premier. E dei suoi voti.